"Sono vicino alle famiglie colpite da questo crimine e faccio appello alle autorità perché restituiscano sicurezza e serenità alla popolazione"
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Il Papa ha ricordato al Regina Coeli l'"esecrabile attentato" che ha insanguinato la Pasqua domenica in Pakistan, facendo "strage di tante persone innocenti" e "della minoranza cristiana". Il Santo Padre ha quindi espresso la sua "vicinanza" alle persone colpite "da questo crimine vile e insensato", facendo appello alle autorità perché restituiscano sicurezza e serenità alla popolazione fermando la violenza.
"In particolare - ha continuato Bergoglio - auspico che compiano oangi sforzo per le minoranze religiose più vulnerabili". E ha poi pregato Dio "affinché si fermino le mani dei violenti, che seminano terrore e morte".
Dopo la preghiera mariana in piazza San Pietro, il Papa ha rievocato i terribili momenti dell'attentato con queste parole: "Nel Pakistan centrale, la Santa Pasqua è stata insanguinata da un esecrabile attentato, che ha fatto strage di tante persone innocenti, per la maggior parte famiglie della minoranza cristiana - specialmente donne e bambini - raccolte in un parco pubblico per trascorrere nella gioia la festività pasquale. Desidero manifestare la mia vicinanza a quanti sono stati colpiti e invito a pregare il Signore per le numerose vittime e per i loro cari".
"Ripeto ancora una volta - ha aggiunto - che la violenza e l'odio omicida conducono solamente al dolore e alla distruzione; il rispetto e la fraternità sono l'unica via per giungere alla pace".
"La Pasqua del Signore - ha ripreso - susciti in noi, in modo ancora più forte, la preghiera a Dio affinché si fermino le mani dei violenti, che seminano terrore e morte, e nel mondo possano regnare l'amore, la giustizia e la riconciliazione".
"Preghiamo tutti per i morti di questo attentato, per i familiari, per le minoranze cristiane ed etniche di quella nazione", ha concluso, prima di recitare con i fedeli un'Ave Maria.