Fotogallery - Strage di Samarate, Nicolò Maja rivede in aula il padre che tentò di ucciderlo
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Il 24enne è scampato alla furia omicida del genitore, rimanendo però ferito e costretto in carrozzina dopo una serie di interventi chirurgici
Durante il processo per la strage di Samarate, Nicolò Maja ha rivisto per la prima volta il padre Alessandro, che il 24 maggio 2022 uccise nel sonno la moglie e l'altra figlia Silvia. Il 24enne è invece scampato alla furia omicida del genitore, rimanendo però ferito e costretto in carrozzina dopo una serie di interventi chirurgici. "Vorrei chiedergli perché ha deciso di rovinare la nostra vita. Proverò a parlargli, forse alla prossima occasione", ha affermato Nicolò uscendo dall'aula del Tribunale di Busto Arsizio (Varese).
Il giovane si è presentato in aula con una maglietta con le immagini della madre Stefania e della sorella Giulia, "perché volevo portarle con me, mi danno la spinta per andare avanti". Già a fine gennaio Nicolò aveva manifestato il desiderio di rivedere il padre.
"Rivedere mio padre in aula non è stato facilissimo, io l'ho guardato ma non so se lui mi ha visto", ha dichiarato ancora Nicolò. Dopo averlo visto, il giovane, palesemente provato, ha detto di sentirsi "più tranquillo".
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Alessandro Maja è in carcere per aver ucciso la moglie, l'altra figlia Silvia e aver gravemente ferito lo stesso Nicolò di notte a colpi di martello nella casa di Samarate (Varese). L'uomo è accusato del duplice omicidio delle due donne e del tentato omicidio del figlio.