FORTUNA NELLA SFORTUNA

Stramilano, medici-runner salvano 52enne colpito da arresto cardiaco: "Una grande emozione"

Due dei soccorritori a Tgcom24: "Ci è venuto naturale, non abbiamo fatto nulla di particolare, abbiamo solo seguito la nostra coscienza"

di Giorgia Argiolas
25 Mar 2019 - 15:55
 © da-video

© da-video

Si è accasciato a terra durante la Stramilano, ma per fortuna dietro di sé ha trovato degli angeli custodi: medici e infermiere runner che gli hanno salvato la vita. È quanto accaduto a un 52enne, che durante la corsa ha avuto un gravissimo malore. L’uomo - che si trovavo in via Guido d’Arezzo, a circa metà percorso - è stato immediatamente soccorso e successivamente portato in codice rosso al Policlinico dove ora si sta riprendendo anche se rimane al momento in prognosi riservata. Tgcom24 ha intervistato due dei soccorritori-runner che gli hanno salvato la vita: Paolo Stefanini e Ginevra Annoni, rispettivamente dirigente medico presso l'ospedale Bassini (Cinisello Balsamo) e studentessa di Medicina ed entrambi membri di Urban Runners. "Una grande emozione. Ci è venuto naturale, non abbiamo fatto nulla di particolare, abbiamo solo seguito la nostra coscienza".

"Mi trovavo in via Guido d’Arezzo - racconta Ginevra, 23 anni - Ho visto il signore a terra con un po' di confusione intorno, persone che gli sollevavano le gambe, che gli tenevano su la testa. Io studio Medicina. Mi sono accorta che l’uomo non respirava bene, aveva delle contrazioni, sembrava avere qualcosa incastrato in bocca. In effetti, aveva appena ingerito una barretta, era svenuto con del cibo in gola. Quindi mi sono fermata, ho chiesto alla gente di smetterla di tirargli su le gambe e di muoverlo. L’ho messo sul fianco in posizione di sicurezza e lì ho tentato di fargli sputare la barretta. Lui l’ha sputata, però era già praticamente incosciente. Dopodiché ha iniziato a vomitare. Certo, se fosse rimasto con le gambe in su e con la faccia rivolta verso l’alto sarebbe soffocato".

"Nessuno sembrava fermarsi - continua la giovane - quindi io ho iniziato a sbracciarmi e a urlare: 'Un medico, un medico' perché comunque io sono studentessa, sì l’ho messo in posizione di sicurezza, ho preso i parametri, però se ci fosse stato un altro medico sarebbe stato meglio. Infatti poi è arrivata una dottoressa, lei mi ha detto di non preoccuparmi, aveva già chiamato l’ambulanza. Poi in lontananza ho visto Paolo Stefanini, anche lui di Urban Runners, l’ho chiamato a squarciagola e quando è arrivato ha iniziato il massaggio cardiaco. Si è creata una vera e propria catena di medici".

"E’ stata una grande emozione - aggiunge la studentessa - E’ stato difficile perché la gente corre, va avanti, crede siano cose da nulla. Però non penso di aver fatto niente di eccezionale, mi è sembrata la cosa più naturale da fare, più che altro mi sono sorpresa di chi non si è fermato. Nel mio piccolo ho aiutato mettendo l'uomo in posizione di sicurezza. Sono contenta perché in queste occasioni mi rendo conto di essere felice di quello che ho scelto di fare nella vita. È bello rendersi conto che sai come comportarsi in queste occasioni. Non solo per soddisfazione personale, ma perché è utile".

"È stata una questione di secondi - conclude Ginevra - fortuna, se non fosse passato un medico in quel momento o se l'uomo avesse vomitato prima del mio arrivo sarebbe stato un disastro. La mancanza di acqua non ha favorito la cosa. C’era ma poi è finita. Questo è inaccettabile, tanti sono svenuti all’arrivo". E, per quanto riguarda il 52enne dice: "Ho chiesto notizie sul signore e tramite una sua amica so che sta bene e che si trova al Policlinico".

"Stavo correndo quando ho visto un uomo accasciato a terra - racconta il dottor Stefanini - Era in stato di incoscienza, un colore cutaneo non dei migliori, quindi mi sono fermato. Quando sono arrivato era già presente un’altra runner soccorritrice. Insieme abbiamo valutato la situazione, ma, nel giro di pochi minuti, l’uomo ha avuto un arresto cardiaco. E quindi sono partito con le prime manovre rianimatorie, quelle che si fanno di base in questi casi, quindi con il massaggio cardiaco. Nel frattempo sono arrivati altri runner soccorritori, tra cui anche un altro medico. A un certo punto, ho chiesto il cambio a quest’ultimo: per avere efficacia un messaggio cardiaco richiede una certa freschezza, forza. Successivamente, è arrivata un’ambulanza, il personale ha usato il defibrillatore automatico e poi è arrivata l’auto medica. Da quel momento, ho lasciato spazio ai rianimatori. Non ho poi avuto altre notizie del signore, se non quelle che ho letto".

"Nella sfortuna - aggiunge il dottore riferendosi al 52enne - è stata una fortuna sia per lui che per noi perché non sempre la manovra risulta efficace”.

"Ha avuto la parte più critica dell’arresto mentre eravamo lì di fianco a lui. Le manovre sono partite pressoché immediatamente. Finché siamo arrivati noi il respiro c’era ancora, un attimo dopo è andato in arresto. Ha rischiato di morire. E’ stata una grande emozione, in quel momento uno non presta attenzione a quello che ha intorno, tutto il resto passa in secondo piano", conclude il medico.

Commenti (0)

Disclaimer
Inizia la discussione
0/300 caratteri