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Tra le ipotesi al vaglio del governo: diminuire la durata del Super Green pass, test obbligatori anche ai vaccinati per partecipare ai grandi eventi e obbligo di mascherine all'aperto. Maggioranza divisa
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Il presidente del Consiglio Mario Draghi conferma che il governo varerà un nuovo pacchetto di misure all'antivigilia di Natale per frenare l'avanzata della variante Omicron. "Nulla è ancora deciso" ribadisce Draghi, anche se le ipotesi sul tavolo sono diverse: dall'ulteriore riduzione della durata del Super Green pass, fino all'obbligo di mascherina all'aperto, al tampone anche per i vaccinati che vogliono andare in stadi, concerti o discoteche. Quest'ultima norma però divide la maggioranza. Chi invece va decisamente all'attacco contro le nuove restrizioni è Giorgia Meloni che chiede le dimissioni di Speranza. Fonti di governo escludono invece l'estensione dell'obbligo di vaccino.
Draghi: "Procedere con la massima velocità alla terza vaccinazione" Per trovare la quadra sulle misure da adottare è stata fissata per giovedì 23 dicembre una cabina di regia a Palazzo Chigi. "Passeremo in rassegna eventuali provvedimenti da prendere per le festività. Nulla è stato deciso, la decisione sarà presa sulla base dei dati dell'ultimo sequenziamento", ha spiegato il presidente del Consiglio, aggiungendo che la priorità è "procedere con la massima velocità alla terza somministrazione di vaccino".
Dal tampone alla mascherina all'aperto Tra le ipotesi sul tavolo ci sono l'uso nelle mascherine all'aperto nelle zone a rischio di assembramenti, la riduzione del tempo di validità del Green-pass (fra 5 e 7 mesi contro gli attuali 9). Dovrebbe esserci anche una "raccomandazione" a evitare cene o pranzi troppo affollati all'interno delle case. Uno dei punti più controversi da valutare è quello relativo all'obbligo di tampone anche per i vaccinati per entrare nei locali pubblici come le discoteche, i cinema, i teatri e per partecipare a eventi e feste.
Test ai vaccinati, dalla Lega al M5s: ecco chi non è d'accordo "Lavoriamo per evitare qualsiasi chiusura", ha detto il leader della Lega Matteo Salvini, aggiungendo che "la comunità scientifica dovrebbe mettersi d'accordo se il tampone serve o non serve, perché fino a settimana scorsa il tampone non serviva. Adesso qualcuno chiede il tampone anche per i vaccinati". Contrario il M5s. "Dovremmo - sottolinea il presidente M5s Giuseppe Conte - incrementare la campagna per la terza dose, probabilmente dovrà essere ulteriormente ridotta la durata del green pass per favorire la terza vaccinazione, non certo costringere a fare il tampone per accedere a luoghi affollati". Cauto il segretario del Pd Enrico Letta. "Il resto dell'Europa - spiega - si sta chiudendo: l'appello è che tutti, cittadini e istituzioni, mettano in campo tutte le iniziative utili per evitare che si arrivi allo stesso livello, ad altri lockdown, perdendo il vantaggio che abbiamo ora. Mi fido di quello che fa il governo e delle sue scelte". E il sindaco di Milano Giuseppe Sala che confessa di "far fatica" a capire una misura simile "visto che si sta spingendo su vaccini e Green pass".
La Meloni: "Speranza ha fallito, si dimetta" Chi invece va decisamente all'attacco è Giorgia Meloni. "Nonostante il Green pass e il Super Green pass - accusa - tornano le restrizioni e le limitazioni alle festività. Il fallimento di Speranza è ufficiale: chiederne le dimissioni è un atto dovuto".
Obbligo di vaccino Infine, sull'estensione dell'obbligo di vaccino fonti di governo dicono che l'ipotesi non sarà sul
tavolo mentre non è escluso che si possa ragionare invece di obbligo per altre categorie, soprattutto quelle a contatto con il pubblico, come ha più volte detto il ministro Renato Brunetta.