Non cultura, ma soldi spartiti tra i diciottenni ed alcuni gestori di librerie: Luca Abete fa visita a coloro che trattengono per sè una lauta percentuale
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Fatta la regola, in questo caso la legge, trovato l'inganno. Che ne è del bonus cultura creato dal governo Renzi per i giovani che raggiungono la maggiore età, da spendere in beni culturali? Alcune librerie, in maniera fraudolenta, invece di elargire materiale didattico per un valore di 500 euro trovano un accordo con gli aventi diritto, convertendo il bonus in denaro e trattenendo per sè, ovviamente, una più che lauta percentuale. Ecco le parole di un esercente, raccolte tramite una telecamera nascosta da Luca Abete per Striscia La Notizia: "Io vi dò 250 euro, l'altra metà resta a me, poi devo fare la fattura che hai comprato i libri. Lo hanno fatto già altre librerie e abbiamo aderito anche noi, anche se è una cosa che non si potrebbe fare".