Dispersi in archivi cartacei confusi, che fine fanno i buoni fruttiferi? Moreno Morello raccoglie la denuncia di un cittadino di Aosta
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C'è un grave disagio che colpisce gli archivi di Poste Italiane, nel 2017 ancora in mano a documenti cartacei e non in grado di avere un database informatico. E' quello relativo ai buoni fruttiferi postali, che spesso i genitori lasciano ai figli o ai nipoti, ma che non sono eterni. Hanno una scadenza, quindi vanno ritirati per tempo. Come fare per reperirli? Impresa non semplice, come quella del signor Ercole di Aosta, che ha denunciato il suo caso a Moreno Morello per Striscia La Notizia: "Mia mamma è morta nel 2012 e mi ha lasciato dei buoni fruttiferi postali, depositati nel 2004. Nel 2016 ho chiesto alle poste di Aosta e Messina di ritrovarli per usufruirne, ho speso 57 euro, ma la ricerca ha dato esito negativo. Peraltro, solo Aosta ha risposto. Poi, un giorno, mi ha contattato mia nipote, chiedendomi di firmare per buoni fruttiferi lasciati dalla nonna. Per giunta, nelle poste dove avevo fatto richiesta io!". La verità è che negli uffici postali ci sono ancora archivi cartacei, enormi e disordinati, dove le schede si perdono negli anni. Non esiste un database informatico. Per evitare la scadenza di questi buoni, bisogna andare nell'ufficio esatto dove sono stati depositati, anche perchè le persone aventi diritto non vengono avvisate. Occhi aperti e state attenti ai vostri!