Interrogati dal giudice per le indagini preliminari tre dei sette ragazzi arrestati per la violenza sessuale al Foro Italico
"Sono addolorato per ciò che è successo, chiedo scusa alla ragazza e alla sua famiglia. Sono tornato indietro insieme al ragazzo di 17 anni per aiutarla". Lo ha detto in lacrime davanti al gip uno dei sette ragazzi indagati per lo stupro al Foro italico di Palermo. Un altro dei giovani ha confermato di essere stato presente, ma ha detto: "Ho solo guardato". Il terzo ha detto: "Ho sbagliato a non andarmene".
I tre giovani sono comparsi davanti al gip del Tribunale di Palermo, Marco Gaeta. Durante l'interrogatorio di garanzia, un diciannovenne è scoppiato a piangere e ha chiesto scusa alla ragazza e alla sua famiglia. "Ho una fidanzata e mi sono rovinato la vita", ha detto al giudice. "La ragazza era consenziente", ha aggiunto, "poi però si è sentita male e io volevo solamente andarmene".
Dopo di lui, il gip ha interrogato un altro indagato. Il giovane ha risposto alle domande e ha "confermato di essere rimasto in disparte, di non aver partecipato attivamente alla violenza e di non conoscere la ragazza", ha spiegato il suo avvocato.
Anche il terzo indagato ha risposto alle domande del giudice. Il suo avvocato ha detto: "Il mio assistito ha risposto al giudice e ha detto di aver fatto una cazzata, si è reso conto dopo di avere sbagliato a non andarsene, ma non lo ha fatto perché in quel momento non si è reso conto della violenza".
Sabato scorso era stato interrogato l'unico minorenne all'epoca dei fatti. Il più giovane degli arrestati ha confessato la violenza e il giudice lo ha scarcerato affidandolo ai servizi sociali.