Detenuto 20enne suicida nel carcere fiorentino di Sollicciano, scoppia la rivolta
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Nel giro di 24 ore ci sono stati altri due suicidi in carcere: uno a Livorno e l'altro a Pavia
Forti proteste nel carcere fiorentino di Sollicciano, dove sono coinvolti i reclusi di due sezioni della giudiziaria. Appiccate anche le fiamme. Sono state allertate la prefettura e la questura. Per il momento le forze di polizia sono all'esterno del carcere. A far scoppiare la rivolta sembra sia stato il suicidio di un detenuto ventenne, di origine tunisina. Tra le cause del dissenso ci sarebbero poi anche le condizioni della struttura. Un esposto alla procura è stato presentato, da una cinquantina di detenuti, per le cimici e per il problema della mancanza di acqua. Dopo diverse ore la situazione è tornata sotto controllo: sono fatti rientrare nelle celle, nel corso della notte, i detenuti che hanno dato vita alla protesta.
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Dalle finestre del carcere è stato calato anche uno striscione sul quale si legge "Suicidio carcere aiuto help". Il giovane suicida di sarebbe impiccato nella cella mentre l'altra persona reclusa con lui era in sala colloqui. Avrebbe dovuto finire di scontare la pena nel novembre 2025.
"Si tratta dell'ennesimo atto di una drammatica e lunghissima strage che si sta perpetrando negli istituti di pena italiani". Così in una nota Luca Maggiora presidente della Camera penale di Firenze che ha indetto per venerdì una conferenza stampa di fronte al carcere di Sollicciano.
Il suicidio avvenuto nel carcere di Solliciano è il terzo che si registra in una sola giornata. L'ultimo, in ordine cronologico, è avvenuto nel carcere di Livorno. Un 44enne, di origini catanesi, che si era impiccato la sera del 1° luglio con un laccio ricavato da pezzi di stoffa nella sua cella, è morto nel tardo pomeriggio di giovedì. Stesso destino toccato a un detenuto, che si era impiccato, nei giorni scorsi, nella sua cella nel carcere di Torre del Gallo a Pavia.