Con la validità del certificato ridotta a 6 mesi, a marzo potrebbero scadere quelli dei fragili che hanno ricevuto il booster a settembre
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Chi ha ricevuto la terza dose di vaccino anti-Covid a settembre, potrebbe presto trovarsi senza Super Green pass. Il nuovo decreto varato dal governo a fine dicembre, infatti, riduce da 9 a 6 mesi la validità del certificato verde. Ciò significa che centinaia di migliaia di fragili e ottantenni, tra i primi a ricevere il booster, a marzo potrebbero restare senza il certificato verde.
Un problema non da poco, soprattutto dopo l'entrata in vigore dell'obbligo di Green pass rafforzato sui luoghi di lavoro per gli ultracinquantenni. Al momento il governo non si è ancora espresso sulla questione. Dal ministero della Salute, secondo quanto riporta il Messaggero, trapela che su questo problema è in corso una valutazione, ma non è stata presa alcuna decisione. Si potrebbe rivedere la durata del Green pass, oppure potrebbe arrivare un nuovo intervento sull'obbligo di Green pass rafforzato.
Dopo i fragili, a trovarsi scoperti saranno medici e infermieri, poi i settantenni e i sessantenni. "La strada più semplice è prorogare sine die la certificazione verde per tutti coloro che hanno completato il ciclo vaccinale", propone l'assessore alla Sanità del Lazio, Alessio D'Amato. "Per tutti gli altri, per chi è ancora fermo alla seconda dose, deve restare la validità di sei mesi. Se in autunno si dovesse decidere che serve la quarta dose, allora si potrà rivedere la scadenza".