non si placa la polemica

Tac al gatto, i carabinieri del Nas all'ospedale di Aosta

Continua la polemica che ha investito il medico responsabile del reparto di Radiologia. E vanno avanti le indagini della procura

12 Feb 2025 - 16:41
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I carabinieri del Nas, Nucleo Antisofisticazione e Sanità dell'Arma, si sono recati nel reparto di Radiologia dell'ospedale Parini di Aosta nell'ambito dell'inchiesta della procura sulla gatta, di nome Athena, sottoposta a Tac e a drenaggio di un pneumotorace da parte del suo proprietario, il medico Gianluca Fanelli, responsabile della struttura semplice di Radiologia e neuroradiologia interventistica.

Le indagini della procura

 Il fascicolo è stato aperto dai magistrati nei giorni scorsi, dopo la segnalazione ricevuta dalla direzione dell'azienda Usl, alla quale lo stesso dottor Fanelli aveva ammesso di aver curato in reparto la propria gatta rimasta gravemente ferita dopo una caduta di sei piani dal tetto di un condominio. Sulla vicenda, lo scorso 10 febbraio, ha inoltre avviato l'istruttoria di valutazione l'ufficio procedimenti disciplinari dell'azienda sanitaria.

Ordine dei medici: "Stupore e sconcerto"

L'eventuale sanzione potrà andare dalla semplice censura scritta (misura più lieve) fino al licenziamento (misura più grave). Il procedimento disciplinare deve concludersi entro il termine perentorio di 120 giorni dalla contestazione dell'addebito all'interessato.

 "Stupore e sconcerto in merito all'esecuzione di esami diagnostici su un animale all'interno di un ospedale destinato alla cura degli esseri umani" è stato espresso in una nota firmata da Roberto Rosset, presidente dell'Ordine dei medici chirurghi e degli odontoiatri della Valle d'Aosta. "Attualmente sono in corso indagini da parte degli organi preposti per verificare l'eventuale violazione di regolamenti sanitari, protocolli di sicurezza e norme igieniche - si legge - fondamentali per prevenire contaminazioni. La presenza di animali in un ambiente ospedaliero, infatti, potrebbe rappresentare un rischio biologico, compromettendo gli standard di igiene e sicurezza previsti per la tutela dei pazienti. Per questo motivo, eventuali valutazioni di competenza dell'Ordine potranno essere espresse solo al termine di tali accertamenti".

"La comunità medica valdostana esprime eccellenze in tutti i settori - prosegue la nota - e non meritava un'esposizione mediatica di tale portata, specialmente in un momento di estrema difficoltà, in cui tutti i professionisti sanitari stanno operando con il loro massimo impegno. La polarizzazione delle posizioni, inoltre, non favorisce un confronto sereno e costruttivo tra organismi e autorità competenti per legge o per professionalità, né giova alla salute pubblica, alla fiducia dei cittadini e all'immagine della nostra Regione".

Il caso in Regione

 E' arrivato in Consiglio Valle il caso del radiologo interventista Gianluca Fanelli, che ha ammesso di aver sottoposto a Tac e curato la propria gatta all'interno dell'ospedale Parini di Aosta. Con un'interrogazione a risposta immediata, le consigliere Chiara Minelli ed Erika Guichardaz (Pcp) chiedono all'assessore alla Sanità Carlo Marzi di "conoscere nel dettaglio le iniziative assunte dall'azienda" Usl, "in particolare nei confronti del medico interessato". Minelli e Guichardaz citano le "numerose prese di posizione, in particolare quelle dell'azienda, dell'Ordine dei veterinari e dell'Ordine dei medici", ricordando anche l'"eco mediatica avuta da questa vicenda" e "la gravità della situazione sotto molteplici punti di vista".
 

Animalisti: "C'è il precedente per un cane da soccorso"

 "Si è trattato di un'emergenza, non riusciamo a comprendere tanto clamore, in quanto forse pochi sanno che esiste un precedente accaduto negli anni Novanta in provincia di Sondrio, quando un cane da ricerca si fece male e i medici rientrarono di corsa con l'elicottero alla base, sottoponendo il prezioso cane a un intervento chirurgico proprio nel pronto soccorso di un ospedale valtellinese". Così in una nota l'Associazione italiana difesa animali ed ambiente (Aidaa), esprimendo "totale solidarietà" al dottor Gianluca Fanelli.

L'intervento negli anni Novanta in Valtellina, scrive l'Aidaa, "salvò la vita al cane e in quell'occasione non vi furono certo polemiche, ma ci fu un corale ringraziamento per aver salvato il cane da soccorso". Riguardo al caso di Aosta, aggiunge l'Aidaa, "siamo pronti a farci carico e pagare le eventuali spese messe a carico del dottor Fanelli dalla struttura pubblica ospedaliera di Aosta".

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