IL BALZELLO SUL TURISMO

Tassa di soggiorno, la carica dei Comuni: insorgono gli albergatori

Con lo sblocco delle imposte locali, introdurranno il prelievo altre 100 località e le altre lo aumenteranno: si stima un "tesoretto" da 600 milioni. Protestano gli addetti ai lavori: "Non siamo il loro bancomat"

04 Gen 2018 - 08:34
 © ansa

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Tassa di soggiorno, l'obolo scatta da quest'anno in altri cento Comuni italiani, che faranno ricorso al balzello già diffuso in molte località nel nostro Paese. Anche l'imposta sui turisti era rimasta congelata per due anni: ma ora, con lo sblocco, molte amministrazioni hanno deciso di utilizzarla per "fare cassa".

Questa voce già l'anno scorso aveva prodotto oltre 460 milioni di euro di gettito, spiega "La Stampa". Quest'anno si dovrebbe salire oltre i 500, grazie agli accordi con Airbnb e altri servizi che punteranno a questo prelievo. Forse anche sopra i 600 milioni, se il governo raggiungerà un accordo con le piattaforme di home tourism.

In tempi di magra come questi, i Comuni che avevano tenuto duro evitando di inserirla nei loro budget hanno cambiato rotta e chi già la praticava ha deciso di usufruire al volo dello sblocco delle tariffe. Una mossa per sfruttare la possibilità come "bancomat per i Comuni", accusano gli albergatori.

Dal primo gennaio fanno il loro ingresso nei Comuni "no free" anche Asti, Piacenza, Mantova, San Pellegrino Terme, Arezzo, Assisi, Todi, Capaccio Paestum, Pompei e Realmonte. A breve saranno a pagamento anche Portofino, Rapallo, Santa Margherita Ligure, Zoagli, Ventimiglia e Sestri Levante, oppure Bellano, Sirolo Jesi, Volterra, Villaputzu e Cupra Marittima. Tra le zone turistiche ancora no tax erano rimaste Cervia e Milano Marittima, dove l'imposta di soggiorno scatterà ad aprile.

Nel 2011 erano stati solo 13 i Comuni che avevano applicato la tassa sul suo nascere, subito moltiplicati a 377 nel 2012 e a 724 nel 2015. Nel 2016 siamo arrivati a 746 per toccare gli 845 quest'anno, per un totale di 460 milioni raccolti (126 a Roma e 41 a Milano).

La protesta è trasversale, tra tutti gli albergatori. "I Comuni hanno subito pensato di sfruttare lo sblocco delle tariffe per fare cassa - dice il direttore generale di Federalberghi Alessandro Nucara -. Pagare le tasse è un dovere, ma aiuterebbe un maggiore coinvolgimento degli operatori. E poi ci dovrebbe essere un ritorno effettivo a favore dei servizi turistici".

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