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Proteste in tutta Italia per bloccare l'art. 10 che liberalizza il mercato. A Roma 5 tassisti incatenati a Palazzo Chigi da martedì
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Il nodo dell'articolo 10, contenuto nel ddl concorrenza che riguarda la liberalizzazione del settore dei taxi, sarà affrontato giovedì mattina in una riunione di maggioranza alla quale parteciperanno anche rappresentanti del governo. All'incontro, prenderanno parte anche il ministro dei Tasporti Enrico Giovannini e la sua vice Teresa Bellanova. Si starebbe valutando una riformulazione dell'articolo 10 dopo le numerose proteste dei tassisti in tutta Italia.
La protesta, selvaggia, in tutta Italia da parte dei tassisti scatenatasi dopo la pubblicazione degli Uber-files sembra avere effetto. Il pressing sul governo per ottenere uno stralcio o una revisione dell'articolo 10 del ddl concorrenza, che affronta il tema della liberalizzazione del settore, ha avuto successo. Si starebbe infatti lavorando a una riformulazione dell'articolo, in modo da trovare una sintesi.
I tassisti vogliono solo lo stralcio - Ma mentre proseguono le interlocuzioni a tutti i livelli, nella maggioranza e tra governo e Parlamento, al momento non è intuibile quale possa essere il compromesso, atteso che i tassisti restano saldamente fermi sulle proprie posizioni: stralcio dell'articolo, prosecuzione della riforma del servizio già avviata nel 2019, riapertura di un tavolo di confronto con l'esecutivo.
© L'Ego-Hub
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Proteste in tutte le città, a Roma quasi a Palazzo Chigi - Richieste che sono state ribadite in piazza. A Milano, Napoli, Torino ma soprattutto a Roma, cuore delle proteste, dove centinaia di manifestanti hanno occupato Via del Corso scandendo la propria rabbia, tra fumogeni e petardi, contro il governo ma soprattutto contro Uber, tenuti a distanza da Palazzo Chigi da un cordone di polizia, con le vie d'accesso ai palazzi istituzionali blindate dalle forze dell'ordine. Sempre davanti il palazzo del governo prosegue la protesta di cinque rappresentanti sindacali delle auto bianche che, dal primo pomeriggio di martedì, si sono incatenati e annunciano di restare in questa condizione a oltranza, fino a quando non arriveranno delle risposte.
La politica lavora - Diversi gli incontri tra i rappresentanti dei tassisti e le delegazioni di Lega, Forza Italia, M5s e Pd. Sul fronte parlamentare, in commissione Attività produttive della Camera dove il testo e' approdato dopo l'ok del Senato, da quasi tutti i gruppi sono arrivati emendamenti per lo stralcio dell'articolo 10, anche se al momento il nodo non è stato ancora affrontato. Giovedì riunione di maggioranza per fare il punto. L'incontro, previsto a latere dei lavori in Commissione, vedrebbe anche la partecipazione della vice ministra ai Tasporti, Teresa Bellanova, e del titolare del ministero, Enrico Giovannini.
La posizione dei sindacati - Ma il pressing sul governo arriva anche dai sindacati. Per il leader della Cgil, Maurizio Landini, sussiste la possibilità di stralciare l'art. 10, dovendo però fare i conti con "tutta l'evoluzione che nel settore c'è sul terreno dell'innovazione digitale". A chiedere una riscrittura dell'articolo è invece il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, che sottolinea la necessità di "identificare chi fa che cosa tra Ncc e taxi, definendo con più esattezza ruoli e funzioni". Un appello al governo a discutere e dialogare arriva invece dal leader della Cisl, Luigi Sbarra, che indica come obiettivo quello di trovare "soluzioni equilibrate e condivise".
I consumatori premono sulla liberalizzazione - Sul fronte opposto invece si collocano le associazioni dei consumatori, che sposano la linea mantenuta finora dall'esecutivo: "Speriamo che il governo non ceda all'ennesima provocazione", afferma in una nota l'Unc, mentre per il Codacons occorre "proseguire sulla strada del ddl concorrenza introducendo nel comparto le innovazioni che servono ai consumatori, rimandate da troppi anni".