la protesta contro il dl asset

Taxi: è il giorno dello sciopero nazionale dopo quello di bus e metro

La categoria protesta contro il dl Asset e le nuove licenze. Per il governo si tratta di uno scontro "poco comprensibile"

10 Ott 2023 - 13:55

Il 10 ottobre si fermano i taxi su tutto il territorio nazionale. Dopo i disagi per pendolari e passeggeri creati dallo sciopero di 24 ore del trasporto pubblico locale, indetto dal sindacato di base Usb, è il giorno della protesta dei tassisti aderenti alla stessa Usb, Orsa e Fast Confsal, che contestano l'aumento delle licenze deciso dal governo con il dl Asset. Lo stop durerà 24 ore e interesserà tutte le città: la situazione più grave sarà nei grandi centri come Roma, Milano, Torino dove già in condizioni normali soffrono per la reperibilità dei mezzi.

Perché si protesta

 Dopo lo sciopero di bus e metro tocca quindi ai taxi, che protesteranno sotto il ministero dei Trasporti. Uno sciopero definito "regolare" dal Garante in quanto in quanto "rispettoso della normativa vigente" che ricorda come non spetti all'Authority "valutarne le motivazioni". "La causa scatenante è il Decreto Asset", sostiene l'Usb, denunciando come elemento negativo la possibilità di rilasciare fino al 20% di nuove licenze, "abrogando ogni norma che prevede una programmazione territoriale". I tassisti accusano "Enti Locali e governo che si rimpalleranno le responsabilità dell'incremento delle licenze senza nessun dato concreto", avverte l'Usb. Come spiega il coordinatore di Usb Taxi, Riccardo Cacchione, "c'è già una legge che aspetta da quattro anni e mezzo" di essere varata. "Per andare a cercare di riordinare il settore e per ricostruire una mappa che il ministero dei Trasporti non ha, si introduce invece una misura che interviene senza avere dati concreti e abroga le norma che doveva stabilire, come rilasciare le licenze sui territori. Insomma, esattamente l'opposto di ciò che avrebbero dovuto fare i decreti attuativi".

Urso: "Sciopero poco comprensibile"

 Per il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, si tratta, invece, di una protesta "poco comprensibile". "Lo sciopero proclamato dai tassisti è una protesta un po' a posteriori, anche perché la riforma è in vigore con decreto da qualche mese e l'abbiamo presentata ai lavoratori, ai titolari di Ncc e a tutti gli altri attori del settore", afferma il ministro.

Assoutenti: "Contestazione assurda e immotiviata"

 Secondo Assoutenti lo sciopero "è assurdo e del tutto immotivato, e per questo chiediamo alla Commissione di garanzia per gli scioperi e ai Prefetti di tutta Italia di intervenire per garantire i diritti dei cittadini". Il presidente dell'associazione, Furio Truzzi, afferma che "non si capisce perché scioperino i tassisti contro i cittadini e perché contestino un decreto già in vigore da qualche mese, che fra l'altro pone il limite massimo del 20% di nuove licenze che i comuni, anche in assenza del dl Asset, erano già in condizione di incrementare sul territorio. Uno sciopero ridicolo e senza alcun fondamento, che non a caso ha diviso la categoria dei tassisti, con diverse sigle sindacali che non hanno aderito alla protesta. Ma il paradosso è che lo sciopero ridurrà ulteriormente un servizio che è già palesemente insufficiente nelle principali città italiane, arrecando danni solo ai cittadini - prosegue Truzzi - Per questo chiediamo alla Commissione di garanzia sugli scioperi e ai Prefetti di tutta Italia di attivarsi al fine di garantire i diritti degli utenti, adottando provvedimenti tesi ad assicurare il servizio di trasporto pubblico non di linea nella giornata del 10 ottobre".

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