La sindrome colpisce circa 300 bambini l'anno in Italia. Le cause non sono del tutto note ma i genitori possono adottare buone pratiche che ne riducono il rischio
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Tragedia in un asilo nido di Teramo dove nel pomeriggio del 7 aprile una bambina di appena sei mesi è deceduta improvvisamente durante il riposino pomeridiano. La piccola Serena è stata trovata priva di sensi nella sua culla da un'educatrice che ha immediatamente dato l'allarme.
Nonostante il tempestivo intervento dei soccorsi, per la neonata non c'è stato nulla da fare. La salma è stata trasferita all'ospedale di Sant'Omero dove resta a disposizione dell'autorità giudiziaria.
La Procura di Teramo ha aperto un fascicolo d'inchiesta sul caso. Per fare chiarezza sulle cause del decesso, è stata disposta l'autopsia. Tra le ipotesi al vaglio degli inquirenti c'è quella della sindrome della morte improvvisa del lattante (definita a livello scientifico con l'acronomico di SIDS e comunemente nota come "morte in culla"). I medici spiegano che potrebbe essersi trattato di un'aritmia cardiaca fatale, legata a un'immaturità del centro di coordinamento dell'attività cardiaca nel tronco cerebrale, oppure di un soffocamento dovuto all'ostruzione delle vie aeree, anch'essa riconducibile all'immaturità fisiologica della bambina.
I carabinieri di Teramo stanno conducendo le indagini per ricostruire nei dettagli quanto accaduto nell'asilo nido e verificare se siano state rispettate tutte le procedure di sicurezza.
L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) definisce la Sindrome della morte improvvisa del lattante (SIDS) come "la morte improvvisa di un lattante di età inferiore a un anno che rimane inspiegata dopo un'indagine approfondita, comprendente l'esecuzione di un'autopsia completa, l'esame dello scenario della morte e la revisione della storia clinica".
Si verifica generalmente durante il sonno e riguarda piccoli apparentemente del tutto sani. Secondo i dati epidemiologici, la SIDS è più frequente tra i due e i quattro mesi di vita e rappresenta una delle principali cause di mortalità infantile nel primo anno di vita nei paesi sviluppati.
Nei paesi occidentali, la SIDS colpisce mediamente 0,2-0,5 bambini ogni mille nati. L'incidenza media della SIDS nei paesi industrializzati è di circa un caso ogni 2.000 bambini nati vivi e ciò equivale, in Italia, a circa 300 bambini l'anno, secondo i dati dell'Associazione Semi per la SIDS onlus.
Negli ultimi decenni, grazie alle campagne di prevenzione e alle raccomandazioni sulla posizione supina durante il sonno, l'incidenza è diminuita significativamente: nei paesi che hanno adottato sistematicamente queste misure preventive, i casi si sono ridotti di oltre il 50%.
Le cause esatte della SIDS non sono ancora completamente comprese, ma i ricercatori ritengono che derivi da una combinazione di fattori biologici e ambientali.
Le ipotesi principali includono a livello fisico anomalie nello sviluppo del tronco cerebrale (che comprometterebbero la capacità del bambino di svegliarsi in risposta a livelli pericolosi di anidride carbonica nel sangue), disfunzioni del sistema nervoso autonomo (che regola funzioni vitali come la respirazione e il battito cardiaco), alterazioni genetiche, prematurità e basso peso alla nascita.
Si ritiene che questi fattori di vulnerabilità possono aumentare la probabilità di SIDS di due-tre volte, e combinati con specifici fattori ambientali come la posizione prona durante il sonno, possano scatenare una serie di eventi fatali in un lattante predisposto.
Per ridurre il rischio di SIDS, gli esperti raccomandano alcune pratiche fondamentali. Innanzitutto, è essenziale far dormire il bambino sempre sulla schiena (posizione supina) e mai a pancia in giù o di lato.
La superficie del materasso deve essere rigida e piana, evitando cuscini, trapunte, piumoni, peluche o altri oggetti morbidi nella culla che potrebbero causare soffocamento.
È importante che il bambino dorma nella stessa stanza dei genitori, ma in una culla separata (co-sleeping), almeno per i primi sei mesi di vita, evitando invece la pratica del co-bedding, cioè che il bambino molto piccolo dorma nel lettone con i genitori: potrebbe rimanere schiacciato da loro oppure soffocare nelle loro coperte.
Altre buone pratiche anti SIDS sono: l'allattamento al seno quando possibile, l'uso del ciuccio durante il sonno (dopo che l'allattamento è ben avviato), evitare di coprire il bambino con coperte e preferendo l'uso di sacchi nanna, mantenere un ambiente privo di fumo. La temperatura della stanza dovrebbe essere fresca (18-20°C) per evitare il surriscaldamento, altro fattore di rischio riconosciuto per la SIDS.