Anche le aree solo marginalmente colpite dalle scosse "pagano" quando si parla di turismo
Non solo le vittime, la paura e i danni strutturali. Le popolazioni del Centro Italia continuano a vivere il terremoto sulla loro pelle anche quando si parla di economia, e di turismo in particolare. Un aspetto che colpisce non solo le aree tragicamente protagoniste dai sismi, ma anche le zone limitrofe che risentono "dell'onda negativa". "Tornate in vacanza nelle nostre regioni se volete aiutarci", è l'appello lanciato dai sindaci.
Recanati: no danni dal terremoto, ma emorragia di turisti - Caso emblematico, come riporta "La Stampa", è Recanati: anche qui le scosse si sono sentite, ma certo non si può parlare di effetti devastanti. Eppure, ha spiegato il sindaco Francesco Fiordomo, "a casa Leopardi si è registrata una flessione del 20% di presenze e non ci sono le prenotazioni delle scolaresche che ogni anno arrivavano per i classici viaggi di istruzione".
Pesaro, Macerata e il turismo annullato - Situazione analoga a Pesaro: in città non sono stati registrati danni, ma i turisti "latitano". "Il Natale di solito è il momento in cui abbiamo molti visitatori - spiega il primo cittadino, Matteo Ricci -. Nonostante le iniziative per arginare, il calo c'è stato". Un calo che Confcommercio ha calcolato nel 20%. E così anche a Macerata, dove per esempio i tanti agriturismi lavorano solo con gente della zona o i volontari impegnati nelle aree colpite dal terremoto.
In Umbria, calo del 50% - In Umbria la situazione sembra ancora peggiore. Qui il bilancio sembra essere ancora più pesante: secondo la Coldiretti della regione, il calo registrato nelle zone non colpite dal sisma, ma influenzate dalla "cattiva pubblicità", è stato anche del 50%.