TANTA PAURA

Napoli, terremoto nell'area vesuviana: scossa di magnitudo 3

Torna a tremare la terra alle pendici del Vesuvio, proprio a pochi giorni dall'80esimo anniversario dell'ultima eruzione del 1944

11 Mar 2024 - 21:55
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Una scossa di terremoto è stata avvertita in diversi quartieri di Napoli e in alcuni Comuni della provincia. Sui social moltissimi abitanti dell'area vesuviana hanno segnalato di aver sentito un "forte terremoto". L'osservatorio ha registrato un evento sismico a una profondità di 1,3 chilometri e 3.0 di magnitudo. Tanta paura, ma al momento nessun danno segnalato.

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Torna dunque a tremare la terra alle pendici del Vesuvio, per una singolare coincidenza quando mancano pochi giorni all'anniversario dell'ultima eruzione risalente a 80 anni fa, al 1944. L'area interessata dal sisma va dalla periferia est di Napoli ai Comuni di Pollena Trocchia, Massa di Somma e Sant'Anastasia. Molte famiglie, in particolare quelle residenti ai piani alti degli edifici, sono scese in strada.

Terremoti e paura: la situazione di Napoli e Vesuvio

 Da mesi è un'altra area sismica a suscitare preoccupazioni nel Napoletano, quella dei Campi Flegrei. L'ultima forte scossa otto giorni fa, il 3 marzo, un sisma di magnitudo 3.4 con epicentro nel mare di Bagnoli. L'11 marzo invece il terremoto è partito dalle profondità del Vesuvio, vulcano dormiente sorvegliato speciale che per ora non fa registrare segnali di particolare pericolo. Già due giorni fa, il 9 marzo, un sisma di più lieve entità (magnitudo 1.4) si era verificato alle 18:29, senza suscitare alcun allarme.

A 80 anni dall'ultima eruzione del Vesuvio

 Tra una settimana ricorreranno 80 anni dall'ultima eruzione del Vesuvio, iniziata il 18 marzo 1944 in piena Seconda guerra Mondiale. Una ricorrenza che verrà ricordata dal 17 al 19 marzo con tre giornate di visite guidate nella sede storica dell'Osservatorio vesuviano e ai luoghi del vulcano, aperte alle famiglie e agli studenti delle scuole della "zona rossa" individuata dal Piano nazionale della Protezione civile. Ricorrenza che, sottolinea la Regione Campania, vuole anche e soprattutto sviluppare, specie tra gli studenti, la conoscenza del vulcano e la consapevolezza del rischio.

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