Il 20enne disoccupato avrebbe raccolto tale materiale condividendolo sul web , comprese le recenti immagini della Santa Sede scaricate da internet
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Il giovane somalo fermato due giorni fa a Bari dalla Digos della Questura di Bari su disposizione della Dda per i reati di associazione con finalità di terrorismo anche internazionale, istigazione a commettere reati di terrorismo e pubblica apologia di reati di terrorismo, parlava del Vaticano mostrando in chat foto in tema. E' uno dei dettagli investigativi che hanno insospettito gli inquirenti e portato ad eseguire il fermo d'urgenza.
Le intercettazioni telefoniche e telematiche, a quanto si è saputo, hanno consentito agli investigatori dell'antiterrorismo di Bari, coordinati dal pm Giuseppe Maralfa, di raccogliere materiale, foto, video e documenti, riconducibili all'ideologia jihadista legata all'estremismo islamico e in parte relativi a immagini di luoghi possibili bersagli di attacchi.
Il cittadino somalo, un 20enne disoccupato residente da tempo a Bari e su cui si stavano concentrando gli accertamenti della magistratura, avrebbe raccolto tale materiale condividendolo anche in chat, comprese le recenti foto del Vaticano scaricate da internet. L'attenzione degli inquirenti riguarda anche altre persone su cui le indagini sono tuttora in corso.
All'indomani dell'attentato di Strasburgo, poi, la Dda e la Digos hanno notato una più intensa attività in rete da parte del 20enne e hanno deciso di intervenire e bloccarlo, temendo gesti emulativi, mentre il giovane aveva già preparato la valigia per scappare da Bari.