Il capo della Polizia dichiara in audizione alla Camera che dei 60 foreign fighters partiti dal nostro Paese "un numero ridotto è rientrato"
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"I teatri di guerra sono molto vicini a noi. Per questo l'Italia è più esposta al terrorismo internazionale rispetto al passato". Lo ha detto Alessandro Pansa in audizione alla Camera. Il capo della polizia ha anche parlato dei foreign fighter: "I combattenti partiti dal nostro Paese sono 60, di cui 5 di origine italiana e 2 di doppia nazionalità. Di questi, un numero ridotto è rientrato".
Degli oltre 3mila foreign fighters europei andati a combattere in Siria e in Iraq, "una buona parte di essi è già rientrata" in Europa. Un fenomeno che riguarda anche l'Italia e che preoccupa chi sostiene che a bordo dei barconi diretti verso lo Stivale si trovino gruppi di jihadisti. Una possibilità assolutamente non verificata secondo Pansa, che ha affermato: "Immigrazione non è sinonimo di terrorismo. Sui barconi non risulta che vi siano terroristi ma non è pensabile a priori che questo si possa escludere".