La comunità palestinese di Roma: "Il 5 ottobre non scenderemo in piazza". La decisione dopo il divieto delle forze edi sicurezza
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Il nuovo questore di Roma, Roberto Massucci, in un incontro con la stampa ha parlato del rischio terrorismo in Italia. "Se è vero che abbiamo fatto un Giubileo straordinario ai tempi dell'Isis, i tempi che stiamo vivendo adesso non sono tanto più sereni - ha dichiarato -. Il livello di allerta del Paese è di livello due, che è quello prima dell'attacco terroristico, quindi l'attenzione è altissima", ha spiegato.
E ancora, sul tema Giubileo, ha chiarito che "va tenuto alto il livello della prevenzione e della sicurezza pubblica. Come tutti i grandi eventi che attivano un flusso di denaro importante, bisogna attivare la cabina di regia, già scattata. I riflettori sono accesi perché sappiamo che questo flusso di denaro potrebbe attirare interessi su cui Roma non è storicamente immune".
Il questore ha poi affrontato il tema delle manifestazioni pro Palestina annunciato per sabato, spiegando che "esiste un divieto e va fatto rispettare". E ha quindi sottolineato che è già in corso "un’interlocuzione" e un "dialogo" con i promotori per "trovare tempi diversi e una cornice di legalità" alla manifestazione. Quanto alla sicurezza per sabato, ha aggiunto, "stiamo già lavorando e ci sarà un tavolo tecnico venerdi". E la comunità palestinese ha detto che non scenderà in piazza il 5 ottobre "dopo il diniego della questura" spiegando: "Abbiamo deciso che manifesteremo il 12 ottobre, a Piramide, per chiedere: il cessate il fuoco, lo stop al genocidio e ai bombardamenti israeliani al Libano, la Palestina libera".