ERRORE PROCEDURALE

Scarcerato Almasri Habish, il comandante libico che era stato arrestato a Torino

Il suo arresto non è stato convalidato per un errore procedurale: andava prima informato il ministro della Giustizia

21 Gen 2025 - 23:36
 © Ansa

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È stato scarcerato il comandante libico Najeem Osema Almasri Habish, che era stato arrestato domenica scorsa a Torino in esecuzione di un mandato della Corte penale internazionale. L'arresto di Almasri Habish non è stato convalidato e, in considerazione del suo profilo, l'uomo è stato espulso. Ora è in volo verso Tripoli.

È stata la Corte d'appello di Roma, competente in questi casi, a disporre la liberazione del comandante, che era detenuto al carcere delle Vallette, dopo essere stato arrestato dalla digos a Torino, dove era arrivato sabato per assistere alla partita di calcio Juventus-Milan. Non è consentito, si legge nell'ordinanza, l'arresto di iniziativa della polizia giudiziaria senza l'interlocuzione preventiva tra il ministro della Giustizia e la Corte d'appello della Capitale. Nordio è stato interessato lunedì, dopo aver ricevuto gli atti dalla questura di Torino e non ha fatto pervenire alcuna richiesta in merito. La Corte d'appello ha quindi dichiarato "l'irritualità dell'arresto" e ordinato "l'immediata scarcerazione".

Errore procedurale, andava informato il ministro

 "Il Procuratore generale chiede che codesta Corte dichiari l'irritualità dell'arresto in quanto non preceduto dalle interlocuzioni con il ministro della Giustizia, titolare dei rapporti con la Corte penale internazionale; ministro interessato da questo ufficio in data 20 gennaio, immediatamente dopo aver ricevuto gli atti dalla Questura di Torino, e che, a oggi, non ha fatto pervenire nessuna richiesta in merito. Per l'effetto non ricorrono le condizioni per la convalida e, conseguentemente, per una richiesta volta all'applicazione della misura cautelare. Ne deriva la immediata scarcerazione del pervenuto". È quanto si legge nell'ordinanza della corte di Appello di Roma, che dispone l'immediata scarcerazione di Najeem Osema Almasri Habish, il cittadino libico arrestato due giorni fa a Torino.

"L'arresto d'iniziativa della polizia giudiziaria nella procedura di consegna su mandato della Corte penale internazionale deve ritenersi escluso in quanto non espressamente previsto dalla normativa speciale che ha specificatamente previsto ogni adempimento relativo alla compressione dello status libertatis della persona", si legge nell'ordinanza della corte di Appello di Roma, che dichiara il non luogo a provvedere sull'arresto di Najeem Osema Almasri Habish, "in quanto irrituale perché non previsto dalla legge" e "in assenza di richiesta di applicazione di misura cautelare da parte del Procuratore generale per mancata trasmissione degli atti della Corte penale internazionale di competenza ministeriale".

Di cosa è accusato il comandante libico

 È un curriculum pesante quello del libico finito nel mirino della Cpi. Secondo Amnesty, nel 2021 Osama Njeem è stato nominato direttore dell'Istituto di riforma e riabilitazione della polizia giudiziaria di Tripoli. In questa posizione, ha supervisionato le prigioni, tra cui quelle di Mitiga, Jdeida, Ruwaimi e Ain Zara, formalmente sotto il controllo della polizia giudiziaria. Dal 2016, ha diretto il reparto della polizia giudiziaria della prigione di Mitiga. Nell'agosto 2023, l'Apparato di deterrenza "ha partecipato a scontri tra le milizie a Tripoli, utilizzando armi esplosive con effetti su larga scala. Questi scontri hanno causato almeno 45 morti e oltre 164 feriti, tra cui vittime civili".

L'opposizione protesta

 Critica l'opposizione, che aveva invitato a rispettare l'indicazione della Corte penale internazionale. Per Nicola Fratoianni di Av, "la giustizia deve fare il suo corso nei confronti di un trafficante di esseri umani". Sulla stessa linea Arturo Scotto del Pd. "Parliamo di uno dei capi della mafia libica. L'Italia aderisce alla Cpi e dunque deve essere conseguente con i trattati internazionali". Riccardo Magi, segretario di Più Europa, ha annunciato "una interrogazione urgente al ministro Nordio affinché venga a riferire in aula già nelle prossime ore".

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