Almeno quaranta candidati stranieri avrebbero passato l'esame di guida grazie al sistema messo a punto dall'organizzazione composta da due egiziani, un italiano e un pakistano. Un membro risulta latitante
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Associazione a delinquere finalizzata a "truccare" gli esami di guida. Questa l'ipotesi di reato che ha portato all'arresto di tre persone a Torino, che per questa truffa avrebbero intascato migliaia di euro. La misura cautelare riguarda due fratelli egiziani, un italiano e un pakistano: un membro risulta latitante. Secondo quanto ricostruito, i quattro avevano creato un sistema sicuro per far superare ai candidati il test della patente.
In cambio di 3.500 euro a testa, a ogni candidato veniva fornito un kit composto da una giacca che nascondeva tra le cuciture dei taschini o tra le asole dei bottoni una microcamera invisibile. Il dispositivo, scrive Il Corriere della Sera, veniva posizionato così da inquadrare il foglio con le domande ed era collegato a uno smartphone in possesso dei quattro. Un suggeritore (non ancora identificato), in collegamento diretto a turno con uno degli arrestati, forniva le risposte esatte. Quindi, le risposte venivano comunicate tramite un piccolo auricolare inserito nell'orecchio dai candidati, nascosto in alcuni casi sotto una parrucca o un berretto. Un sistema perfetto che portava al superamento certo dell'esame.
A capo dell'organizzazione - rende nota la Questura di Torino tramite un comunicato - vi era un cittadino egiziano, coadiuvato dal "proprio fratello minore, delegato a svolgere le attività del congiunto in assenza dello stesso", da "un italiano attivo nel reperire candidati bisognosi dei servizi dell’organizzazione, nonché un pakistano residente in provincia di Brescia incaricato di fornire ai medesimi candidati sia le risposte ai quiz d'esame, sia tutto l'equipaggiamento per veicolare i quesiti al suggeritore".
Stando a quanto accertato dalla polizia, almeno una quarantina di candidati stranieri (indagati ma non per il reato associativo) hanno passato il test grazie a questa sistema tra il novembre 2022 e il giugno 2023. I magistrati ritengono che i clienti dell'organizzazione siano stati molto di più.
La Procura, si legge ancora sul Corriere, ha raccolto anche "numerose intercettazioni telefoniche in cui si parlerebbe di clienti da procacciare, stratagemmi e cifre da far pagare". Nelle prossime ore sono in programma gli interrogatori di garanzia dei tre arrestati di fronte al gip.