l'intervento alle molinette

Torino, papà dona parte del fegato per salvare la figlia di 11 mesi

Sulla piccola, affetta da una grave cirrosi epatica, erano già stati tentati due interventi in Grecia per curare una malformazione delle vie biliari

26 Dic 2024 - 12:23
 © Tgcom24

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Un trapianto di fegato da un padre alla figlia di 11 mesi è stato eseguito nei giorni scorsi a Torino nel presidio sanitario delle Molinette. La bimba era affetta da una grave cirrosi epatica scompensata dopo il fallimento di due interventi chirurgici svolti in Grecia nel tentativo di riparare una malformazione (l'atresia delle vie biliari).

Le condizioni della piccola

 Lo scorso agosto era stata portata nel capoluogo piemontese, ricoverata all'ospedale infantile Regina Margherita e inserita nelle liste di attesa. Dopo un periodo di tempo trascorso senza aver ricevuto valide offerte di donazione di fegato da soggetto deceduto, il papà ha deciso di donare una parte di organo (la sinistra) necessaria per salvare la vita della piccina. Si è trattato del primo trapianto di fegato pediatrico eseguito in Piemonte nell'ambito di una specifica collaborazione fra Italia e Grecia sotto l'egida del Cnt (Centro nazionale trapianti) di Roma.

La delicata operazione

 Entrambi gli interventi (di prelievo di fegato sinistro dal papà e di trapianto nella bimba) si sono svolti in contemporanea presso il blocco operatorio della Chirurgia trapianto fegato delle Molinette. Le procedure chirurgiche sono durate circa 16 ore e sono state eseguite da Renato Romagnoli, insieme con la sua équipe, in collaborazione con gli specialisti di Anestesia e rianimazione 2 (diretta Roberto Balagna). Dalla Città della Salute raccontano che, in particolare, è stato molto complesso l'impianto del fegato nella piccola paziente (di meno di 8 kg di peso), in quanto la severa ipoplasia della sua vena porta ha richiesto la sostituzione con prelievo e autotrapianto di vena giugulare della bimba. Entrambi i pazienti stanno bene. Il papà (cittadino greco) è stato dimesso, la figlia è degente nell'Area semintensiva chirurgica. 

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