E' l'ultimo episodio di un business illegale che in Italia frutta 300 milioni di euro e coinvolge 400mila animali maltrattati
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Decine di cuccioli di bulldog ogni mese venivano ammassati nel bagagliaio di un'automobile e trasportati dall'est Europa a Torino: molti morivano durante il viaggio; gli altri, stremati e malati, erano conservati in gabbie al sole e senz'acqua prima di essere venduti su internet a 600 euro. Il traffico illecito era gestito da 6 ungheresi e, nella mattinata del 20 giugno, è stato smantellato dai carabinieri di Asti e Torino.
Venduti online - A dare il via alle indagini è stata la denuncia dell'acquirente di un cucciolo di pochi mesi, morto fra mille sofferenze dopo pochi giorni dall'acquisto. Il proprietario ha spiegato ai carabinieri che i venditori si erano resi irreperibili dopo la richiesta di rimborso. A insospettire le forze dell'ordine è stata l'assenza di microchip nell'animale. Inoltre, tutti i documenti consegnati dai venditori al proprietario si sono rivelati falsi.
Dall'est Europa - Il traffico partiva da Ungheria e Slovenia ed era gestito da sei cittadini ungheresi che acquistavano i cuccioli a 50 euro e li rivendevano online a 600 euro, organizzando appuntamenti per la consegna in luoghi pubblici e molto frequentati. Fra i criminali arrestati c'è anche un pregiudicato già noto alla giustizia per maltrattamento di animali: nel 2018 fu sorpreso dalla polizia ungherese mentre trasportava 12 cuccioli di bulldog nel bagagliaio, di cui tre morti. Le indagini sono quindi arrivate in Italia e hanno portato alla perquisizione di diverse abitazioni private fra Torino, Caluso e Mombecelli, due comuni dell'Astigiano. In una delle case i carabinieri hanno trovato 12 cagnolini in pessime condizioni di salute.
400mila cuccioli torturati ogni anno - "Il traffico di cuccioli in Italia è un business da 300 milioni di euro", spiega Coldiretti nel suo "Rapporto Agromafie". E aggiunge: "Ogni anno oltre 400mila cani e gatti sono venduti attraverso canali illeciti. Di solito si tratta di cuccioli di poche settimane, non svezzati, malati e sottoposti a viaggi massacranti". Si tratta di un commercio realizzato a volte con la complicità di alcuni allevatori italiani, che immettono animali di provenienza illecita in allevamenti autorizzati. Per giunta, l'acquisto "a prezzi scontati" di un cucciolo proveniente da mercati illegali rappresenta anche un risparmio illusorio: "Si tratta solitamente di animali soggetti a torture e abusi - conclude il report - che a lungo termine portano spese ingenti per le cure mediche o, nei casi peggiori, portano alla morte prematura del compagno a quattro zampe".