E' determinata a tornare in vetta anche se la roccia l'ha già tradita un anno e mezzo fa costringendola a vivere in carrozzina
Eleonora Delnevo ha perso l'uso delle gambe un anno fa mentre si arrampicava con degli amici eppure vuole ritornare a scalare. Anche se in carrozzina, le rocce sono una passione diventata solo un pò più difficile da gestire. Ed è lei stessa a dire: "Ognuno vive come si sente di vivere, e io ho sempre avuto un obiettivo davanti a me anche a lungo termine". Ora il suo progetto si chiama El Capitan ed una vetta alta più di 1000 metri.
Originaria di Treviglio, Bergamo, Eleonora ha 34 anni ed è una scalatrice amatoriale che presto affronterà la vetta El Capitan, nel parco di Yosemite in California. Come racconta ad un'intervista a Magazine Superabile Inail, lei è sempre stata una scalatrice amatoriale: l'amore per la roccia c'è sempre stato nella sua vita.
Poi però il tragico incidente: "Nel marzo dello scorso anno eravamo in Trentino, in Val Daone; mentre salivamo, un blocco di roccia proprio sopra di noi si è staccato dalla parete e siamo precipitati nel canale sottostante. Il risultato per me è stato una lesione spinale completa". Un infortunio che avrebbe messo a dura prova chiunque ma lei non si è arresa.
"Già in ospedale, durante la fisioterapia, ho ripreso a fare sport, e poi una volta uscita ho continuato con il paraclymbing e il kayak". Ed è così che gli amici scalatori le hanno proposto di arrampicarsi lungo El Capitan e lei ha accettato: "La sfida di El Capitan fa parte della mia vita, e poi non sarà arrampicata vera e propria: userò le braccia".
Come lei stessa ammette: "Certamente le difficoltà sono aumentate, ma mi ha aiutato, soprattutto nei momenti più bui, anche il fatto di riprendere piuttosto rapidamente il lavoro". Consulente ambientale per le aziende private è riuscita subito dopo l'incidente a continuare a lavorare e a mantenere l'indipendenza che tanto la contraddistingue. Vive da sola ormai da anni anche se i familiari e il loro supporto non è mai venuto meno.
Infatti lo stesso viaggio è stato reso possibile anche grazie ad una campagna di crowdfounding aperta dalla sorella dopo l'incidente: i soldi raccolti sono serviti per l'acquisto delle attrezzature ma soprattutto per rendere accessibili a una carrozzina la casa di Eleonora.
Ora si sta preparando per la scalata più faticosa della sua vita: "Cambia solo per me la modalità di approcciarmi ai soliti strumenti. Si tratterà di manovrare con carrucole autobloccanti, di lavorare con sospensioni, trazioni, per scaricare il peso delle gambe. Un’impresa che durerà tre o quattro giorni". Le difficoltà saranno molte eppure Eleonora è determinata e dice: "Avere sempre un obiettivo è il mio modo di tirarsi fuori dalla buca”.