Trovate in delle feci tracce del Norovirus, che avrebbe potuto causare i sintomi come nausea, vomito, diarrea, crampi addominali e in alcuni casi la febbre
rubinetto, scarsità d'acqua, rubinetto a secco, © Ufficio stampa
Divieto di usare l'acqua a scopo potabile o alimentare fino a quando non saranno conclusi gli accertamenti sui campioni. L'ordinanza destinata ai circa 3 mila cittadini di Torri del Benaco, sulla costa veronese del lago di Garda, è arrivata dopo le 200-300 segnalazioni di gastroenterite acuta che sono arrivate da mercoledì 26 giugno.
Il sindaco Stefano Nicotra, d'intesa con l'Ulss, cerca di arginare così la diffusione dei sintomi dei quali non si conosce ancora l'origine. In molti hanno accusato disturbi come nausea, vomito, diarrea, crampi addominali e in alcuni casi la febbre. Alcuni sono dovuti ricorrere alle cure dell'ospedale di Peschiera del Garda. Per accertare l'origine del problema si stanno svolgendo analisi e accertamenti sulla rete idrica e sull'acqua. Il lavoro di verifica coinvolge il gestore Ags, il Dipartimento di Prevenzione dell'Ulss 9 Scaligera, insieme a istituzioni ed enti competenti in tale ambito quali Arpav, l'Istituto Zooprofilattico e i Nas.
"Stiamo lavorando per capire l'origine", ha detto il sindaco Nicotra. Da un esame già eseguito si è riusciti ad escludere che si tratti di un batterio. Non si parla dunque nè di legionella nè di salmonella. Al momento si pensa che l'emergenza sanitaria sia causata da un virus. Si sta studiando la sua natura ed evoluzione. L'ipotesi più probabile è che si tratti del Noravirus, che rispecchia la sintomatologia ed è stato riscontrato in delle feci. Non si sa come abbia fatto a infiltrarsi nella rete e per scoprirlo il primo cittadino ha lanciato questo provvedimento "in via precauzionale" e a "tempo indeterminato".