LA SVOLTA

Delitto Montecatini, l'ex marito confessaLa lite per il trasferimento di scuola dei figli

Massimo Parlanti si è recato col suo avvocato nella caserma dei carabinieri del centro toscano dove ha confessato spontaneamente l'omicidio. L'uomo è l'ex coniuge di Beatrice Ballerini, la 42 enne trovata uccisa giovedì nella casa in cui abitava con lui

18 Dic 2012 - 13:41
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A scatenare la furia omicida di Massimo Parlanti, reo confesso dell'omicidio della ex moglie, Beatrice Ballerini, 42 anni, sarebbe stata la decisione della donna di trasferire i figli alle scuole di Campi Bisenzio, dove era andata a vivere dopo la separazione, da quelle della Valdinievole (Pistoia), dove l'uomo risiedeva ancora. Altro nodo del contendere sarebbe stata anche la decisione di mettere in vendita la casa, in cui avevano abitato insieme.

Dopo ore di interrogatorio davanti ai carabinieri, Parlanti, 43 anni, ha confessato l'omicidio della ex moglie. La Ballerini, bancaria 42enne, era stata trovata uccisa giovedì sera nella abitazione di Nievole, nelle campagne di Montecatini Terme (Pistoia), dove un tempo viveva con lui e dove i due si erano dati l'ultimo appuntamento. Parlanti, nella tarda serata di lunedì, si era presentato in caserma con il suo avvocato per rendere dichiarazioni spontanee. 

Parlanti, ex titolare di un sugherificio a Pieve a Nievole fallito tre anni fa, era già stato sentito a lungo la notte della scoperta del cadavere tra i familiari che furono ascoltati dai carabinieri. Ma oggi ha deciso di fornire ancora la sua versione dei fatti al sostituto procuratore Claudio Curreli e agli investigatori dell'Arma.

Oggi pomeriggio era stato ritrovato il cellulare della vittima, in un cassonetto non distante dalla abitazione teatro del delitto. Accertamenti tecnici sono stati avviati sul telefonino e sulle impronte lasciate.

Il giorno del delitto, Parlanti aveva confermato di avere incontrato la ex moglie nella casa di Nievole tra le 15.30 e le 16.30 (lo stesso orario a cui risalirebbe il decesso secondo l'autopsia, ndr) ma di essere poi andato via, a prendere i figli di 7 e 10 anni a scuola, trascorrendo con loro l'intera giornata; l'uomo aveva riportato i bambini ai nonni, a Campi Bisenzio (Firenze) alle 21.30. Intorno alle 22 dello stesso giovedì veniva ritrovato il cadavere di Beatrice, uccisa a colpi alla testa e poi strangolata, verosimilmente con il foulard che indossava.

Nella sua prima versione fornita agli inquirenti il giorno del delitto, l'uomo aveva parlato di una rapina. Gli inquirenti erano rimasti colpiti dai graffi riscontrati sul naso dell'uomo che lui aveva detto essersi procurati giocando con il figlio. Tra due giorni dovrebbero essere pronti i risultati dell'esame del Dna sulle tracce di pelle scoperte sotto le unghie della donna.

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