Il racket degli alloggi nelle strutture occupate abusivamente: è la pista privilegiata nell'indagine sul rapimento. Intanto parla per la prima volta il papà della piccola: "L'hanno rapita, hanno pianificato tutto"
Kata, la bambina di 5 anni scomparsa a Firenze dal 10 giugno, è stata ripresa da una telecamera di sicurezza, che si trova di fronte all'ingresso principale dell'ex hotel Astor. Quella è al momento l'ultima immagine che si ha della piccola. Risalirebbe alle 15:01, pochi minuti prima della sua scomparsa. Nel video, la bimba si allontana dal gruppo di bambini e si dirige da sola verso la porta, esce dal cortile, e rientra. Però nelle immagini di quella telecamera Kata non è più apparsa, quindi è molto probabile che si sia stata portata via da un ingresso posteriore dove non ci sono telecamere. Intanto arriva l'appello del padre: "Riportatemela".
Un racket degli alloggi nelle strutture occupate abusivamente: è questa la pista privilegiata nell'indagine sul rapimento. Gli inquirenti continuano a percorrere a 360 gradi ogni pista per arrivare a chi avrebbe rapito la piccola Kata, ma sembrano concentrarsi in queste ore sulla guerra tra gruppi rivali per le camere dentro l'ex hotel Astor, dove vivono alcune decine di persone. E in questo presunto conflitto ci sarebbero tre fazioni contrapposte: due di peruviani, di cui una vicina alla famiglia della bambina scomparsa, e una di rumeni.
"L'hanno rapita, è stato pianificato tutto. Non ci sono telecamere. Sanno cosa hanno fatto, loro". Lo ha detto il padre di Kata, Miguel Angel, parlando coi giornalisti mentre rientrava all'ex hotel Astor dopo il corteo dei peruviani. L'uomo ha escluso la vendetta o una punizione verso lui o la famiglia. "Non ho debiti, non ho problemi con nessuno, io so quello che ho fatto ma l'ho fatto per la famiglia - ha anche detto alludendo ai suoi guai con la giustizia -, questa è una prova di Dio. Sono sicuro che Kata è viva e che ritornerà".
L'appello - "Non mi importa di fare denuncia: mi basta che mi riportino qua la bambina. Sarei felice di questo, non c'entra niente lei. E anche io non c'entro con nessuno. A me piace stare con la famiglia". Così il padre di Kata, in un appello lanciato dalla trasmissione tv "Chi l'ha visto?". "Rapimento? Non so", ha aggiunto.
L'uomo ha raccontato di "essere venuto in Italia con la bambina che aveva sei mesi e di aver cercato una stanza a Firenze, a Prato, a Poggio a Caiano, Quarrata. Abbiamo cercato una stanza, ma con un figlio a carico ho scoperto che qua in Italia è difficile affittare. Poi, grazie a Dio, ho trovato questo posto tramite un peruviano: mi ha detto che c'era un albergo occupato e siamo venuti qui". L'uomo ha specificato: "Non paghiamo affitto. Abbiamo pagato solo una volta, abbiamo comprato una stanza con mia moglie. Poi anche mio cognato ha preso una stanza. Poi ho portato mio babbo, mia madre".
Intanto è stata dimessa dall'ospedale fiorentino di Careggi Katherine Alvarez, la madre di Kata. La donna era stata ricoverata lunedì dopo che aveva ingerito una piccola quantità di candeggina. "Principessa mia, solo Dio sa come mi sento. Starò bene, perdonami se per un istante ho pensato di arrendermi e perdere la speranza. Però adesso sono più forte e non mi riposerò fino a quando non ti troverò", ha scritto in un post su Facebook.
Il nuovo corteo - In serata c'è stato un nuovo corteo per chiedere la liberazione della piccola. "Lasciate libera Kataleya, lasciate libera Kataleya", hanno invocato circa cento manifestanti. Presenti anche la madre e il padre dellla bambina, il cui nome è stato urlato con frequenza ogni tratto di cammino fatto. La manifestazione anche stavolta è partita davanti al cortile dell'ex hotel Astor.