Esce dall'ospedale Giuseppe Giangrande, ferito nella sparatoria davanti a Palazzo Chigi nell'aprile del 2013. La figlia: "Perdonare l'aggressore? Ognuno ha la sua vita ormai"
© ansa
"Finalmente a casa" nella sua Prato. Finisce dopo 19 mesi l'incubo del maresciallo Giuseppe Giangrande, il carabinieri ferito nella sparatoria a Palazzo Chigi nel 2013. Il militare, tetraplegico, costretto a stare su una carozzina, ha vissuto un lungo periodo in ospedale a causa delle lesioni spinale provocate dall'attentatore. "Perdonare l'aggressore? - si chiede la figlia Martina -. Che me ne faccio? Ognuno fa la sua vita".
"E' molto stanco - racconta la figlia a Il Giorno -. E' tranquillo ma anche emozionato. Vuole ritrovare le vecchie amicizie. Il primo mese sarà quello più complicato".
Sindaco Prato: "Felici di riaverlo" - "Sono felice che Giuseppe Giangrande sia tornato definitivamente a Prato". Così il sindaco Matteo Biffoni dopo la dimissione dall'ospedale di Montecatone (Bologna). "Giangrande è un esempio di determinazione per tutti noi - ha aggiunto il sindaco - così come lo è la figlia Martina". Ad agosto su incarico del Governo il sindaco Matteo Biffoni aveva consegnato a Martina Giangrande gli annulli filatelici dedicati al 200 anniversario di fondazione dei Carabinieri, un dono a testimonianza del "ringraziamento rivolto al maresciallo che incarna i valori e lo spirito dei carabinieri".