La procura di Firenze ha notificato un avviso di garanzia ad alcuni ex occupanti dell'ex hotel Astor, inclusi due zii della bambina
Proseguono le indagini sulla scomparsa di Kata, la bambina peruviana sparita nel nulla il 10 giugno a Firenze. La procura ha notificato un avviso di garanzia a cinque ex occupanti dell'ex hotel Astor. Si tratta di un atto necessario per eseguire accertamenti tecnici irripetibili "volti ad accertare la presenza di materiale biologico o genetico e all'estrapolazione di eventuali profili del Dna da borsoni, trolley e da rubinetti di stanze dell'hotel e alla loro successiva comparazione con quello della vittima". Tra gli indagati figurano anche due zii della piccola.
Tre degli indagati (due uomini e una donna) sono stati ripresi dalle telecamere mentre uscivano dall'ex albergo il 10 giugno, dopo la scomparsa di Kata, con un borsone e due trolley, che per dimensioni avrebbero potuto occultare la bambina. Trolley e borsone che gli indagati avrebbero utilizzato anche il 17 giugno in occasione dello sgombero dello stabile.
Gli altri indagati sono "due occupanti di tre distinte stanze, nei cui rubinetti dei bagni sono state individuate tracce di presunta sostanza ematica l'11 giugno, in occasione delle perquisizioni effettuate il giorno successivo alla scomparsa di Kata".
L'avviso di garanzia è stato notificato anche a uno zio paterno, il 19enne Marlon Edgar Chicclo, e a uno zio materno di Kata, Abel Alvarez Vasquez. Quest'ultimo è attualmente in carcere nell'ambito dell'inchiesta su un presunto racket delle camere dell'ex hotel Astor, dove Kata viveva con la famiglia e altre decine di occupanti.
L'inchiesta procederà nei prossimi giorni anche con operazioni di scavo dentro l'ex hotel Astor da parte dei carabinieri per la ricerca di eventuali tracce riconducibili al sequestro di Kata.