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Consulenze Banca Etruria, tutti assolti: anche il padre di Maria Elena Boschi | L'ex ministro: "Ho pianto"

"Si chiude un calvario lungo sette anni. E si chiude nell'unico modo possibile: con la certezza che mio padre era innocente", scrive su Facebook

15 Giu 2022 - 14:02
 © Tgcom24

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Tutti assolti, perché il fatto non sussiste, i 14 imputati del processo sul filone consulenze d'oro alla ex Banca Etruria. La sentenza è stata pronunciata dal giudice di Arezzo Ada Grignani. Al tribunale il pm Angela Masiello aveva chiesto il massimo della pena (un anno) per Pierluigi Boschi, padre dell'ex ministro Maria Elena ed ex vicepresidente di Etruria ma il verdetto è di assoluzione con formula piena. E su Facebook Maria Elena Boschi ammette: "Oggi ho pianto. Ti voglio bene babbo".

"Ho pianto come una bambina, in ufficio" - "Avevo giurato a me stessa che non avrei mai pianto per Banca Etruria. Oggi l'ho fatto", scrive la Boschi in un lungo post. "E non ho paura di ammetterlo in pubblico - aggiunge -. Ho pianto come una bambina, in ufficio, alla Camera. Ho pianto perché mio padre è stato assolto dall'ultima accusa che gli veniva mossa su Banca Etruria. Con oggi si chiude un calvario lungo sette anni. E si chiude nell'unico modo possibile: con la certezza che mio padre era innocente".

"Questa vicenda ha segnato la mia carriera" - "La verità giudiziaria - sottolinea - non cambia niente per me: ho sempre saputo che mio padre è stato attaccato sui media e non solo per colpire altri. Ma oggi la verità giudiziaria stabilisce ciò che io ho sempre saputo nel mio cuore: mio padre è innocente. E ora lo sanno tutti, non solo la sua famiglia. Questa vicenda ha segnato la mia vita e la mia carriera molto più di quanto uno possa pensare: ma le lacrime di oggi sono lacrime di gioia e di speranza. Perché nessuno debba subire quello che ha subito la mia famiglia".

Le accuse - Gli imputati erano accusati di bancarotta colposa per una serie di consulenze commissionate dall'ex Banca Etruria per studiare l'ipotesi di fusione con un altro istituto di credito, che fu individuato nella Banca Popolare di Vicenza, ma poi l'operazione non andò in porto. Secondo l'accusa, anche le consulenze aggravarono i conti di Banca Etruria e ne scaturì un filone complementare a quello generale per bancarotta fraudolenta dedicato al crac dell'istituto di credito aretino.

Le richieste di pena - Oltre alla richiesta di pena per un anno per Boschi senior, Luciano Nataloni, Claudia Bugno e Luigi Nannipieri, il pm aveva chiesto anche condanne di 8 mesi per Daniele Cabiati, Carlo Catanossi, Emanuele Cuccaro (ex vicepresidente) sui quali pendeva un capo di imputazione; di 9 mesi per Alessandro Benocci, Claudia Bonollo, Anna Nocentini Lapini, Giovanni Grazzini, Alessandro Liberatori e Ilaria Tosti (per loro due capi di imputazione); di 10 mesi per Claudio Salini (per tre capi di imputazione).

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