Commovente il commento dell'assessore che ha celebrato il matrimonio. La sposa è ricoverata per una malattia in fase avanzata
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"Lascia senza parole la forza della vita, l'amore senza confini". Così l'assessore alle Politiche Sociali del Comune di Empoli (Firenze), Valentina Torrini, ha raccontato in un post su Facebook del matrimonio celebrato in un hospice della città. A dirsi sì una coppia di ultrasessantenni residenti nell'Empolese Valdelsa, dopo anni trascorsi insieme. La sposa ora è ricoverata per una malattia in fase avanzata. Si tratta del terzo matrimonio celebrato nella struttura dall'ottobre 2020, quando il centro di cure palliative venne inaugurato. Dopo la richiesta fatta dalla coppia, è stata seguita una procedura velocizzata per l'ottenimento dei documenti in modo da celebrare prima possibile il matrimonio. La cerimonia si è svolta nella camera di degenza.
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La coordinatrice dell'hospice di Empoli e gli operatori hanno preso contatto con l'Ufficio di Stato Civile del Comune e hanno organizzato la cerimonia, aiutando la donna per i vestiti, il bouquet di fiori e i confetti.
"Eventi come questi - spiega la responsabile della struttura Cinzia Casini - non sono una cosa anomala. Quando si vive situazioni in cui il tempo è limitato, tutto viene ricondotto alle cose più importanti, come la famiglia. Si vuole vivere gli ultimi atti irripetibili nel modo migliore e positivo, e anche tutelare determinati aspetti sul piano pratico o affettivo".
Per Casini è necessario "sdrammatizzare e sdoganare" le cure palliative che sono "uno strumento per poter vivere situazioni di malattia in un modo migliore, non pensando solo al finale, e offrendo un aiuto e un supporto a tutti i bisogni dei pazienti e dei familiari".
A sposarli è stato, dunque, l'assessore alle Politiche Sociali Torrini. "Sono molto orgogliosa di avere questa struttura ad Empoli, - ha aggiunto nel suo post su Facebook. - Le persone hanno il diritto di essere accompagnate, qualunque percorso siano costrette a intraprendere ed è bello vedere la dedizione, i sorrisi e le attenzioni degli operatori, come la gioia e la voglia di festa dei familiari. Viva la vita e viva le persone".