Il maghrebino aveva aggredito un vigile urbano con una spranga di ferro, ma è stato rimesso in libertà perché abitava in una casa occupata
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Era finito in tribunale per aver aggredito un vigile urbano con una spranga di ferro, ma non ha subito gli arresti domiciliari perché privo di residenza. Protagonista della "singolare" vicenda, accaduta a Firenze, è un venditore ambulante originario del Nord Africa che occupava abusivamente un appartamento. L'accusa iniziale di tentato omicidio è stata derubricata in resistenza a pubblico ufficiale: il clandestino dovrà risponderne il 9 luglio.
L'aggressione ha avuto luogo nel pomeriggio di lunedì, quando il venditore abusivo è stato "pizzicato" da un controllo della polizia municipale nei pressi di Ponte Vecchio. Preso dal panico, l'uomo ha cominciato a correre ma è stato quasi subito raggiunto dagli agenti. A quel punto il maghrebino ha aggredito un agente con una spranga, ferendolo in maniera non grave.
L'uomo, che aveva precedenti per violenza e profanazione di tombe, è stato però rimesso in libertà con il solo obbligo di firma in questura. Il giudice non ha potuto notificare gli arresti domiciliari che erano stati richiesti dal pm che aveva convalidato l'arresto perché il clandestino non risultava avere fissa dimora. Il caso ha suscitato vibranti polemiche tra i cittadini, innescando le rimostranze anche del cardinale Giuseppe Betori e del sindaco Dario Nardella. I sindacati di categoria hanno indetto uno sciopero il 28 giugno, esprimendo la loro indignazione in una lettera aperta alle istituzioni nella quale chiedono maggiori tutele di fronte a questo tipo di criminalità.