Le violenze sarebbero andate avanti da anni

Firenze, picchiata dal compagno: polizia finge di consegnare una pizza e la salva

La vittima sarebbe stata colpita dal compagno 34enne con pugni e schiaffi perché aveva tardato a dargli un cuscino da mettere sul divano

08 Feb 2022 - 13:17
 © agenzia

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Picchiata dal compagno, una donna è stata salvata dagli agenti di polizia, che si sono presentati a casa sua fingendo di consegnare una pizza e hanno invece arrestato l'uomo per maltrattamenti in famiglia. La vicenda è accaduta lunedì sera in un condominio alla periferia di Firenze. La vittima sarebbe stata colpita dal compagno 34enne con pugni e schiaffi perché aveva tardato a dargli un cuscino da mettere sul divano.

La telefonata in questura e la prontezza dell'operatore Per cercare di porre fine all'aggressione la donna ha chiamato la centrale operativa della questura ma poi, in preda al panico, non è riuscita a chiedere aiuto, fornendo solo il suo indirizzo di casa sbagliato. Tuttavia l'operatore, avendo capito che qualcosa non andava, ha richiamato e, fingendo di dover consegnare delle pizze a domicilio, ha chiesto l'indirizzo dell'abitazione. La donna, riconosciuta la voce del poliziotto, ha capito che sarebbe stata salvata ed è riuscita a fornire l'indirizzo giusto.

Violenze che sarebbero andate avanti da anni In base a quanto ricostruito, le violenze sarebbero andate avanti da anni, almeno dal 2019, anche quando lei era incinta e poi davanti ai due figli piccoli. Il compagno, di origine nordafricana, sarebbe anche arrivato a spegnerle addosso le sigarette e lei non avrebbe mai denunciato per paura di ritorsioni. All'ultimo episodio di violenza, lunedì sera, avrebbe assistito anche il figlio più piccolo, che poi sarebbe stato colpito con un pugno dal padre, infastidito perché piangeva.

Donna segregata in casa per la gelosia del compagno Sempre secondo la ricostruzione della polizia, la donna nell'ultimo periodo avrebbe vissuto praticamente segregata in casa a causa della gelosia dell'uomo, che la faceva uscire solo 15 minuti al giorno per andare a portare a scuola il figlio più grande.

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