I tre dipendenti della Lidl hanno ripreso il sequestro con il loro telefonino per poi postare il video delle urla su Facebook dove è montata la polemica. La catena di supermercati prende le distanze
Montano le polemiche su Facebook dopo che tre dipendenti della Lidl di Follonica (Grosseto) hanno rinchiuso due donne nomadi in un gabbiotto dei rifiuti e hanno ripreso con un telefonino le loro urla per poi postare la bravata sul social network. I tre lavoratori sono stati denunciati dai carabinieri, che, dopo aver visto le riprese, hanno rintracciato le due donne. La Procura ha aperto un fascicolo per sequestro di persona. Lidl Italia ha preso le distanze dal gesto.
Lidl Italia su Facebook: "Prenderemo provvedimenti" - Lidl Italia ha preso le distanze dai tre dipendenti e ha promesso di adottare i provvedimenti necessari. "Siamo venuti a conoscenza del video diffuso in Rete. Prendiamo le distanze senza riserva alcuna dal contenuto del filmato che va contro ogni nostro principio aziendale. Lidl Italia si dissocia e condanna fermamente comportamenti di questo tipo. L'Azienda sta verificando le circostanze legate al video e si avvarrà di tutti gli strumenti a disposizione, al fine di adottare i provvedimenti necessari nelle sedi più opportune", scrive Lidl Italia su Facebook.
Le immagini della "prigionia" - La "prigionia" delle due donne, sorprese dagli addetti a prendere carta e cartone dai cassonetti, è durata pochi minuti ma il video postato su Facebook ha totalizzato in poche ore oltre 300mila visualizzazioni. Nelle immagini si vede il gabbiotto e due degli addetti che ridono e dicono alle due donne che è vietato entrare in quell'area mentre un terzo riprende la scena. Poi l'inquadratura si sposta sulla parte superiore del gabbiotto e si vedono le due donne urlare e disperarsi.