ARRESTATO UN UFFICIALE

Livorno, arrestato ufficiale della Gdf Indagato il comandante in seconda Bardi

Inchiesta della procura di Napoli che parla del coinvolgimento di due generali della guardia di finanza: oltre a Vito Bardi è indagato Emilio Spaziante. In manette il comandante provinciale di Livorno, Fabio Massimo Mendella

11 Giu 2014 - 19:49
 © ansa

© ansa

Il comandante in seconda della guardia di finanza, il generale Vito Bardi, è indagato per corruzione nell'inchiesta della procura di Napoli che ha portato anche all'arresto del comandante provinciale delle Fiamme Gialle di Livorno, Fabio Massimo Mendella, accusato di concorso in concussione. Nella stessa inchiesta è indagato anche il generale in pensione Emilio Spaziante, arrestato per il caso Mose.

Livorno, arrestato ufficiale della Gdf Indagato il comandante in seconda Bardi

1 di 2
© ansa  | Il Comandante provinciale della Gdf di Livorno, Fabio Massimo Mendella (al centro)
© ansa  | Il Comandante provinciale della Gdf di Livorno, Fabio Massimo Mendella (al centro)
© ansa  | Il Comandante provinciale della Gdf di Livorno, Fabio Massimo Mendella (al centro)
© ansa  | Il Comandante provinciale della Gdf di Livorno, Fabio Massimo Mendella (al centro)

© ansa | Il Comandante provinciale della Gdf di Livorno, Fabio Massimo Mendella (al centro)

© ansa | Il Comandante provinciale della Gdf di Livorno, Fabio Massimo Mendella (al centro)

Il provvedimento è stato eseguito dalla Digos del capoluogo partenopeo. In manette anche il commercialista Pietro De Riu, di Napoli, per concorso in concussione per induzione e rivelazione di segreto d'ufficio. De Riu avrebbe incassato per conto di Mendella, responsabile del settore verifiche del Comando provinciale di Napoli dal 2006 al 2012, oltre un milione di euro per evitare verifiche ed accertamenti fiscali.

Una volta trasferito da Napoli a Roma, il colonnello Mendella suggerì agli imprenditori Giovanni e Francesco Pizzicato di trasferire nella capitale anche la loro società, la Gotha Spa. Dopo appena due giorni dal trasferimento della società, però, secondo l'accusa l'ufficiale propose ai suoi superiori una nuova verifica fiscale, che necessitava di una specifica autorizzazione a derogare dagli ordinari criteri di competenza: l'autorizzazione giunse dopo sole 24 ore. E proprio la tempistica dell'operazione, sottolinea il gip, è un decisivo elemento di conferma dell'ipotesi accusatoria: in quella circostanza spuntò il coinvolgimento di "due generali".

Gli inquirenti definiscono sospette anche le modalità di concessione della deroga, poiché non fu interessato il comando generale della Guardia di Finanza ma solo quello provinciale, e né nella richiesta né nell'autorizzazione erano specificate le circostanze eccezionali per derogare dai criteri di competenza.

Nella sua denuncia, l'imprenditore Giovanni Pizzicato ha riferito di avere appreso dal commercialista Pietro De Riu, anche lui finito in manette, che la verifica "aveva richiesto una speciale autorizzazione da parte di due generali, uno dei quali mi fu detto essere il generale Spaziante (arrestato la scorsa settimana nell'inchiesta sul Mose, ndr)". In quella circostanza, De Riu chiese a Pizzicato 150.000 euro "perché a suo dire erano stati coinvolti, data la natura straordinaria dell'iniziativa, i generali".

Commenti (0)

Disclaimer
Inizia la discussione
0/300 caratteri