Si era congratulato su Facebook e aveva pubblicato le foto dell'unione civile. Ora rischia la sospensione fino a un massimo di tre mesi dal lavoro
“Si è celebrato a Firenze un matrimonio gay tra un collega e il suo compagno, credo il primo nel nostro Corpo. Congratulazioni ai due sposi”. Un messaggio - pubblicato su Facebook - che non è piaciuto per nulla ai vertici nazionali dei vigili del fuoco. Tanto che l’autore del post, un pompiere in servizio a Milano, è stato sottoposto a una contestazione disciplinare: rischia ora la sospensione fino a un massimo di tre mesi dal lavoro.
Il post - “Visto che non è stata data abbastanza rilevanza alla cosa mi sembra l’occasione giusta per pubblicare le foto e rendere tutti partecipi di questo piacevole evento”, scriveva ancora il pompiere in quel giorno d’estate e di gioia. Un post condiviso da centinaia di utenti e diventato virale in pochissimo tempo. Forse troppo. Tanto da arrivare ai vertici nazionali dei vigili del fuoco.
La lettera - È il 21 agosto quando arriva una contestazione formale. Contenuto della lettera? “Procedimento disciplinare” per "aver violato l’articolo 12 del contratto nazionale (26/05/2004): condotta non conforme ai principi di correttezza verso altri dipendenti, nonché in contrasto con i doveri di particolare correttezza che si richiedono ad un appartenente al Corpo". Il vigile - come si legge in uno stralcio della lettera pubblicata da Il Tirreno - potrà "presentare eventuali giustificazioni, suffragate da memorie e documenti e avvalersi della facoltà di essere sentita personalmente per la difesa orale (…)”.
L'udienza - L’udienza del procedimento disciplinare si è svolta mercoledì 25 ottobre a Roma. A difendere il pompiere c'era Costantino Saporito, sindacalista Usb. “Oggi il primo 'processo alla stupidità' (disciplina interna) che dimostra la paura omofoba dei vertici del dipartimento dei vigili del fuoco”, ha scritto su Facebook. Entro un paio di mesi, l’ufficio "Contenzioso e Disciplina" deciderà le sorti del pompiere.
La segnalazione - La segnalazione sarebbe arrivata in forma anonima alla polizia postale, a causa di alcuni commenti di stampo omofobo apparsi sotto il post incriminato.