© Italy Photo Press
© Italy Photo Press
"Ho sempre rispettato la legge', si difende l'artista, coinvolto nell'inchiesta "Triade sicura" per un risarcimento di 12mila euro in seguito a un incidente stradale avvenuto nel 2018 a Sanremo
© Italy Photo Press
© Italy Photo Press
Il cantante Enrico Nigiotti risulta tra gli indagati nell'inchiesta, condotta da carabinieri e procura di Livorno e denominata "Triade sicura", su presunte frodi alle assicurazioni. L'artista sarebbe coinvolto per un risarcimento di 12mila euro in seguito a un incidente stradale avvenuto nel febbraio del 2018, nel comune di Sanremo. L'artista livornese, in una nota, conferma di essere indagato, ma si dichiara "estraneo a ogni fatto illecito".
In un lungo post su Facebook, Nigiotti precisa: "Riguardo l'operazione Triade Sicura, che oltre me vede indagate altre 71 persone con una serie di sinistri stradali, attualmente non sono a conoscenza degli atti di indagine avendo saputo solo il titolo di reato per il quale si sta procedendo. Io sono rimasto coinvolto un anno fa in un brutto incidente stradale nel quale ho rischiato la vita".
"Ho sempre agito nel rispetto della legge" "Confido di poter chiarire il prima possibile la mia posizione - prosegue il cantautore- ma, al momento, devo ancora ricostruire i fatti e recuperare i documenti relativi al risarcimento del danno derivante da quel sinistro. Ho piena fiducia nella magistratura e valuterò con il mio avvocato le iniziative da intraprendere a tutela della mia persona. Al momento posso solo dichiarare la mia estraneità a qualsiasi fatto di natura illecita, avendo sempre agito nel pieno rispetto della legge".
L'indagine e gli arresti L'indagine "Triade sicura", che ha permesso di sgominare una presunta associazione per delinquere dedita alle truffe alle assicurazioni, si è conclusa con dieci misure cautelari (2 arresti in carcere, 3 ai domiciliari e 5 interdizioni alla professione) eseguite in diverse città della Toscana. Sono tutti accusati, insieme ad altri otto indagati a piede libero, di reati di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione e alla istigazione alla corruzione di pubblici ufficiali nonché al "fraudolento danneggiamento dei beni assicurati e mutilazione fraudolenta della propria persona". A carico di due dei presunti associati, insieme a un terzo indagato a piede libero, sono stati configurati anche i reati di autoriciclaggio e la sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte.
Il ruolo degli altri indagati Altre 71 le persone, considerate "affidabili" dai presunti organizzatori delle truffe, sono indagate per aver consentito l'alterazione dei loro referti medici. Tra queste, ma senza provvedimenti cautelari a suo carico, figura Nigiotti, accusato di aver falsificato la documentazione sanitaria di un incidente stradale per avere un risarcimento più alto, intorno ai 12mila euro. A tutti i 71 indagati, nei confronti dei quali sono state eseguite anche delle perquisizioni, è stata notificata l'informazione di garanzia per il reato di "fraudolento danneggiamento dei beni assicurati e mutilazione fraudolenta della propria persona".