#IOSONOGIULIO

Livorno, studente autistico escluso dalla gita: rivolta in Rete

Giulio ha 14 anni e quando, come ogni mattina, è arrivato a scuola, ha trovato la classe vuota. L'istituto si difende: un equivoco. La madre: "Nessuno ci ha avvisati"

14 Apr 2016 - 18:34

"La mia classe oggi è in gita, io no... Nessuno ha avvisato la mia famiglia quindi sono andato a scuola regolarmente e mi sono trovato solo". E' il messaggio scritto su Facebook da Giulio, 14enne di Livorno affetto da autismo. Una vicenda che non ha lasciato indifferenti. La Rete si è ribellata lanciando l'hashtag #iosonogiulio e anche il premier Renzi è intervenuto. La scuola si difende: "E' stato un equivoco". Il Miur: "Inviamo ispettori".

Il messaggio del giovane - "Peccato mi sarebbe piaciuto molto passare una giornata all'aria aperta, con i miei compagni, in pullman, mi piace tanto il pullman... Ma qualcuno ha deciso che questa giornata non era adatta per me. Ci sono rimasto molto male. Avrei potuto essere felice oggi... Invece...". Questo è il resto del messaggio attribuito a Giulio. Un post che, come detto, ha scatenato molte reazioni.
A partire da Palazzo Chigi: "Mandiamo un abbraccio a Giulio e a tutte le persone che vivono sulla propria pelle la sofferenza dell'ingiustizia", ha detto il presidente del Consiglio.

La difesa dell'istituto - La scuola, dal canto suo, prova a fermare - con scarsi risultati - l'ondata di indignazione. Dapprima parla di errore di comunicazione. Poi chiarisce, come riporta il Corriere della Sera: "E' stato sempre fatto tutto in accordo con la famiglia del bimbo".
La mamma del 14enne, però, racconta tutta un'altra storia: "La scuola ha deciso per me e per mio figlio ed è inammissibile. Mi hanno detto la mattina stessa che Giulio sarebbe stato da solo in classe perché i suoi compagni erano in gita".

Miur ha inviato ispettore - Per far luce sulla vicenda di Giulio il ministero dell'Istruzione ha inviato un ispettore in Toscana. Viale Trastevere intende chiarire anche l'episodio analogo accaduto a Isernia dove un altro ragazzo, Luigi, ha trovato l'aula vuota perché i suoi compagni di classe erano in gita: l'ufficio scolastico regionale ha convocato a questo scopo il preside dell'istituto frequentato dal quindicenne.

La madre di Giulio: "Nessuna comunicazione da scuola per informarmi della gita" - "Sono arrabbiata, indignata, con la preside, i professori... Stamattina quando ho accompagnato Giulio a scuola nessuno mi ha detto detto nulla, come se niente fosse accaduto. Loro insistono col dire di avere una comunicazione firmata da me ma non è così, ho controllato anche il diario di mio figlio e non c'è nessuna firma. L'istituto si tutelerà ma io non ho apposto nessuna firma". Inizia così lo sfogo di Sandra, la mamma di Giulio.

"Io martedì, come tutti i giorni, - ha proseguito - ho accompagnato Giulio ma mentre eravamo in auto mi ha telefonato una delle due insegnanti che lo segue e mi ha detto che il progetto di inclusione 'Quasi teatro', sovvenzionato da Autismo Livorno onlus, non si sarebbe tenuto in quanto i ragazzi erano in gita. Io, a quel punto, sono andata in classe ed ho lasciato Giulio con la sua insegnante. Ho chiesto un incontro con una delle due e mi hanno solo detto che la gita a Larderello non era adatta a lui e che avevano dimenticato di avvisarmi. Alla domanda di chi fosse stata la decisione di tenere fuori mio figlio e mi è stato risposto che si trattava di una decisione del consiglio di classe. Se me lo avessero detto per tempo io o mio marito avremmo accompagnato Giulio in gita". La donna, con l'associazione che si occupa di autismo di cui è anche presidente, combatte ogni giorno per l'inclusione di suo figlio e dei tanti ragazzi e ragazze che si trovano nella sua stessa situazione. "Ci sono tanti Giulio in Italia e non è giusto che vengano esclusi. Noi genitori ci mettiamo la faccia per difendere i nostri figli e per far sì che l'inclusione si realizzi sul serio e non solo a parole. Mi chiedo, da questa storia, che insegnamento hanno avuto i compagni di classe di Giulio. Mio figlio andrà a scuola fino a quando non finirà e farà tutte le ore a cui ha diritto".

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