Prato, ai funerali di Luana D'Orazio l'intera ditta e il titolare
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E' il risultato di un primo accertamento condotto dal consulente tecnico nominato dagli inquirenti di Prato. L'operaia 22enne sarebbe stata assunta con funzioni di catalogazione
Il macchinario "gemello" di quello che uccise Luana D'Orazio aveva i sistemi di sicurezza manipolati. E' quanto si apprende da fonti della Procura di Prato dopo un accertamento del suo consulente tecnico su un orditoio presente nella ditta identico a quello che uccise la 22enne. Dopo l'incidente, gli inquirenti sequestrarono due orditoi nella ditta, quello in cui la giovane fu trascinata prima di morire e quello di fronte.
Intanto, secondo il contratto al vaglio dei pm è emerso che la 22enne sarebbe stata assunta con "funzioni di catalogazione". Quindi non avrebbe dovuto usare i macchinari. Come scrive Repubblica, alla luce delle nuove evidenze i legali dei familiari e la Procura vogliono capire se Luana avesse ricevuto la giusta formazione, come in un primo momento era stato detto. Mentre gli accertamenti proseguono, le autorità mantengono il massimo riserbo.
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