Il fondatore della comunità per minori disagiati si è costituito: si era reso irreperibile dopo essere stato scarcerato in attesa della sentenza
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E' arrivata dalla Cassazione la condanna definitiva per Rodolfo Fiesoli, 78 anni, il fondatore de "Il Forteto", la cooperativa per minori disagiati a Vicchio del Mugello, in provincia di Firenze, al centro di una vicenda di maltrattamenti e abusi. Fiesoli, che dopo la sentenza risultava irreperibile, si è costituito dai carabinieri di Padova. Dovrà scontare 14 anni e 10 mesi di carcere.
Fiesoli fino a martedì sera si trovava nella residenza per anziani Sanatrix di Aulla (Massa Carrara). Era stato scarcerato in attesa della sentenza definitiva.
Lo scandalo "Forteto" Per molti anni "Il Forteto" è stata considerata una delle principali comunità di recupero per minori provenienti da famiglie disagiate, che vi venivano inviati dal tribunale dei Minori di Firenze in progetti di assistenza. Ma diverse volte, nel corso del tempo, la cooperativa è finita al centro di vicende giudiziarie, anche con condanne: nonostante tutto ha sempre proseguito la sua attività.
Condannata anche una delle madri affidatarie Dopo la sentenza è definitiva anche la condanna a 6 anni e quattro mesi per Daniela Tardani, una delle madri affidatarie. Il caso era approdato in Cassazione il 22 dicembre 2017, in quella occasione la Suprema Corte aveva confermato la responsabilità penale di Fiesoli, rinviando ad un appello bis per la rivalutazione di un singolo capo di imputazione.
Fiesoli, l'arresto e il rilascio Dopo quella sentenza, il "guru" venne arrestato, ma poi rilasciato perché la condanna non era ancora definitiva.
Le reazioni politiche Immediate le reazioni del mondo politico: "Sono stata la promotrice della commissione d'inchiesta sui fatti del Forteto, affinché le responsabilità di ciò che è accaduto nella comunità toscana possano essere accertate anche da una indagine parlamentare - ha commentato la senatrice M5s Laura Bottici -. Continueremo il nostro lavoro alla ricerca della verità e della giustizia: lo dobbiamo a tutte le giovani vittime e alle loro famiglie".
Sulla stessa scia la deputata di Forza Italia Annagrazia Calabria: "La giustizia ha fatto il suo corso, ora spetta alla politica fare altrettanto. Va insediata quanto prima la Commissione parlamentare di inchiesta che ha il dovere di fare luce su tutti i responsabili che hanno permesso per così tanti anni ignobili violenze ai danni dei più deboli"-