Il legale di Luca Vanneschi: "Ci rivolgeremo alla Corte europea dei diritti dell'uomo". Il padre della ragazza: "Non mi importa che stiano in galera, giustizia è fatta"
Luca Vanneschi e Alessandro Albertoni, i due 30enni condannati a 3 anni per la tentata violenza sessuale a Martina Rossi, la studentessa 20enne morta precipitando dalla terrazza di una camera d'albergo, a Palma di Maiorca mentre voleva sfuggire ai due, chiederanno l'affidamento ai servizi sociali. Ai due è stato appena notificato il decreto di sospensione della pena in attesa della definizione delle modalità di espiazione della condanna.
Legale Vanneschi: "Gogna, ora giustizia Ue" "Luca Vanneschi è molto provato dopo dieci anni di quella che ha definito 'gogna mediatica'. Ora Luca spera di trovare in Europa quella giustizia che non ha trovato in Italia". Lo ha detto l'avvocato Stefano Buricchi, legale di uno dei due aretini.
"Ho ricevuto mandato dal mio assistito di fare ricorso alla Corte europea dei diritti dell'uomo - ha ribadito l'avvocato - e cosi faremo verificando se ci sono anche i termini per la revisione del processo visto che abbiamo ben 24 testi della difesa che non sono stati ascoltati, compresa la cameriera spagnola che raccontò di aver assistito alla caduta".
Il padre di Martina Rossi: "Giustizia è fatta" - Pacato il commento di Bruno Rossi, padre di Martina: "Di tenerli in galera non mi interessa, quello che importa è che giustizia sia stata fatta e che l'immagine di mia figlia sia stata ripulita". Ma sottolinea comunque che "la storia non finisce qui visto che a Genova è in corso il processo per gli amici di Albertoni e Vanneschi, che erano con loro in Spagna e che hanno raccontato un sacco di bugie". Infine, chiarisce, "non ho ancora deciso ma non è esclusa la causa civile".