"Se avessi potuto avrei preso il posto di Niccolò perché sarebbe stato giusto così", afferma l'uomo ai microfoni di NewsMediaset chiedendo di condannare anche i complici del ceceno
"Non vedo l'ora di vederlo in faccia, vedere in faccia questo ragazzo che ha avuto il coraggio a sangue freddo di dare un calcio a Niccolò, seduto a terra fermo e inerme, per uccidere. Ho voglia di vederlo in faccia per gridargli tutto il mio odio". Sono le parole di Luigi Ciatti, il padre di Niccolò, il giovane di Scandicci (Firenze) pestato a morte da un gruppo di ragazzi nel 2017 a Lloret de Mar, in Spagna, dopo che la Germania ha autorizzato l'estradizione del ceceno ritenuto responsabile del calcio che ha determinato il decesso del ragazzo.
"A tutt'oggi è confermato il processo in Spagna, ma con l'estradizione in Italia potrebbero cambiare le cose. Vorrei che i colpevoli venissero condannati all'ergastolo tutti e due e anche il terzo che ha partecipato al pestaggio, che si poteva fermare e che invece è continuato fino a uccidere. Non è concepibile. Se avessi potuto avrei preso il posto di Niccolò perché sarebbe stato giusto così", prosegue l'uomo ai microfoni di NewsMediaset.
L'autorizzazione alla consegna fa seguito a un mandato di arresto europeo, emesso nel 2020 dalla Procura di Roma che conduce una inchiesta sulla morte di Ciatti parallela a quella spagnola. Sulla base dello stesso mandato, lo scorso tre agosto, Rassoul Bissoultanov è stato arrestato dalla polizia federale tedesca mentre passava il confine tra Francia e Germania. Si trovava tra le città di Strasburgo e di Kehl, a bordo di un'auto insieme ad almeno altre due persone. I poliziotti tedeschi lo hanno bloccato.