"Dopo alcune riflessioni abbiamo deciso di non mandare i nostri figli in oratorio" afferma l'uomo ai microfoni di "Pomeriggio Cinque"
La comunità cristiana di Prato è ancora sotto shock per la vicenda che in questi giorni ha coinvolto don Francesco Spagnesi, il sacerdote arrestato per spaccio di stupefacenti, in particolare la cosiddetta "droga dello stupro, importati dall'estero e pagati utilizzando le offerte dei fedeli. Durante la puntata di mercoledì 15 settembre "Pomeriggio Cinque" ha approfondito la questione raccogliendo diverse testimonianze, tra cui quella a un papà che ha raccontato di essersi insospettito tempo fa: "Abbiamo riflettuto in famiglia sull'opportunità di mandare i nostri figli al catechismo perché avevo notato degli atteggiamenti secondo me poco conformi con la religione. Lo abbiamo visto dimagrito, un pochino evanescente, non era molto attento a certe sollecitazioni da parte nostra. Non c'erano delle conferme, ma delle sensazioni a pelle che evidentemente non erano sbagliate".
L'uomo prosegue: "Sono veramente esterrefatto perché a quanto pare un sacerdote tossicodipendente è rimasto al suo posto fino a qualche giorno fa, nonostante le istituzioni ecclesiastiche fossero a conoscenza di tutto ciò".