"LEGGE VIETA REVERSIBILITA'"

Pensione vittima a uxoricida, l'Inps smentisce: "Legge vieta reversibilità"

Il chiarimento dopo la denuncia, fatta tramite petizione, del fratello di Beatrice Ballerini, uccisa a Montecatini Terme nel 2012 dall'ex marito

02 Lug 2014 - 18:45
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"In caso di uxoricidio non è previsto il pagamento della pensione". A dirlo è Gabriele Uselli, direttore centrale pensioni Inps, in seguito alla denuncia dei familiari di Beatrice Ballerini, uccisa a Montecatini Terme nel 2012 dall'ex marito, Massimo Parlanti. Secondo il fratello della vittima, Lorenzo Ballerini, all'uomo andrebbe il 60% della pensione della moglie. "Non può avvenire una cosa del genere", ha assicurato invece l'Inps.

"Vi sembra giusto che un assassino percepisca la pensione della donna che ha ucciso, ex moglie e madre dei suoi due bambini?", chiedeva Lorenzo Ballerini nella petizione, promossa su change.org, e indirizzata al premier Matteo Renzi. Per l'uomo si trattava di una vera beffa, di un paradosso in piena regola. E infatti, riferisce l'Inps, così non è. Pensare che tra le oltre 70mila adesioni già raccolte c'era stata anche quella del vicepresidente del Senato Valeria Fedeli.

"Nell'agosto del 2011 il legislatore ha stabilito che tutti coloro che sono condannati per omicidio, per omicidio preterintenzionale o omicidio determinato da altri fatti dolosi non possono percepire la pensione di reversibilità o dei superstiti", ha spiegato Uselli. "Non può avvenire - ha aggiunto - proprio perché già nel 2011 a seguito della legge l'istituto aveva provveduto e nella fattispecie l'ufficio di Montecatini aveva sotto attenzione il fatto. Non so quali informazioni siano state date ai familiari, ma all'Inps non risulta che ci sia questa erogazione".

I difensori di Parlanti: "Non ha mai percepito alcunché" - "Massimo Parlanti non ha mai chiesto, né direttamente né per il tramite di suoi procuratori, di percepire quota parte della pensione della moglie, né è suo intendimento farlo, né per il passato né per il futuro, e comunque non ha mai percepito alcunché a detto titolo, né risulta che sia mai stato contattato dall'Inps a questo riguardo". Lo precisano in una nota gli avvocati difensori di Parlanti, Luca Bisori ed Enrico Zurli.

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