Pisa, guardia giurata tenta di rapinare una sala Bingo: ucciso da un collega
© ansa |
© ansa |
Il vigilante era fuori servizio perché in permesso parentale. Indagato l'uomo che ha sparato: aveva il permesso lavoro scaduto
© ansa
Una tentata rapina alla sala Bingo di Navacchio (Pisa) è finita nel sangue. Alle 4.30 del mattino una guardia giurata 37enne, Simone Paolini, ha ucciso Davide Giuliani, anch'egli guardia giurata ma fuori servizio perché formalmente in permesso parentale. L'uomo avrebbe provato a impossessarsi dell'incasso della serata. Paolini, pisano, è ora iscritto nel registro degli indagati per omicidio preterintenzionale. Il suo permesso di lavoro era scaduto.
© ansa |
© ansa |
Ucciso da un suo collega - Entrambi lavoravano per la stessa società anche se da circa un anno la vittima non era in servizio. Dagli accertamenti è emerso, come detto, che l'uomo che ha sparato aveva il titolo autorizzativo scaduto dal febbraio scorso e il corpo Guardie di città, l'istituto per il quale lavorava, non ne aveva richiesto il rinnovo.
"In sostanza - ha spiegato il viceprefetto Valerio Massimo Romeo - Paolini non poteva svolgere il lavoro che stava svolgendo la scorsa notte e deteneva abusivamente l'arma. Avvieremo immediatamente un'ispezione sull'istituto per acquisire tutte le informazioni necessarie circa le posizioni amministrative dei suoi dipendenti". La mancanza del titolo autorizzativo revoca contestualmente la qualifica di guardia particolare giurata in grado di svolgere il servizio di portavalori.
La dinamica - In base a quanto ricostruito dai carabinieri, il rapinatore ha puntato la pistola contro il vigilante, che era in auto, poi gli si è avvicinato. A quel punto, da dentro l'abitacolo, il vigilante ha sparato due colpi, ferendolo.
La guardia giurata aggredita avrebbe poi riconosciuto il collega, che gli avrebbe rivelato che lo stava facendo per problemi economici. Il rapinatore è poi fuggito su un'auto ma è stato trovato morto a poca distanza: sul sedile aveva la pistola con il colpo in canna. L'incasso del bingo, appena ritirato dal vigilante, era di circa 6mila euro.
Accusa di omicidio preterintenzionale - L'accusa per Paolini è dunque di omicidio preterintenzionale e porto abusivo di arma da sparo. L'uomo per ora si è avvalso della facoltà di non rispondere. Secondo quanto dichiarato inizialmente dall'accusato, il collega Giuliani lo avrebbe minacciato con una pistola parandosi davanti all'auto di servizio prima di spostarsi dal lato del guidatore. A questo punto il vigilante avrebbe impugnato la sua pistola, esplodendo due colpi che hanno mandato in frantumi il finestrino e raggiunto il collega, morto poco dopo.