Vincenzo Barone racconta un sistema di calunnie, pettegolezzi e lettere anonime che ha l'obiettivo di far occupare le cattedre solo agli uomini
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A un giorno dall'inizio del nuovo anno accademico, il rettore dell'Università Normale di Pisa ha denunciato una situazione che si verificherebbe continuamente all'interno del prestigioso ateneo. Vincenzo Barone ha infatti spiegato come sia difficile inserire una donna nel mondo accademico senza che questo porti a pettegolezzi o calunnie: "Ogni volta che si tratta di valutare o proporre il nome di una donna per un posto da docente, si scatena il finimondo".
In una lunga intervista rilasciata a Qn, Barone riassume cosa avviene quando spunta il nome di una donna come possibile insegnante: "Si parla di tutto, meno che di preparazione, merito e competenze, che dovrebbero essere i soli criteri per valutare un accademico". Ma non solo. Invece di valutare il curriculum, il rettore deve occuparsi di "calunnie belle e buone, con l'aggiunta, come accaduto in anni recenti, di lettere anonime e notizie false diffuse ad arte con contenuti offensivi, con espliciti riferimenti sessuali, volgari e diffamatori".
Un sistema che il rettore della Normale, arrivata all'anno accademico numero 208, vorrebbe combattere perché, ha sottolineato, "qui contano merito, studio, competenza. Il resto sono pettegolezzi". E un piccolo, ma grande, passo in avanti è stato fatto proprio quest'anno con l'arrivo della professoressa Annalisa Pastore, il primo ordinario della classe di Scienze in più di due secoli di storia.