Accusati di peculato

Pisa: sesso sadomaso con strumenti sanitari, due medici indagati

Una chiavetta con foto e video estremi dimenticata in una lavanderia inguaia un dottore e una radiologa. L'accusa è di peculato

26 Ott 2014 - 13:54

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Hanno compiuto pratiche sessuali estreme, documentate con foto e video dettagliati, utilizzando strumenti sanitari delle aziende pubbliche e private per cui lavorano. Nel registro degli indagati della Procura di Pisa sono finiti per peculato un medico 47enne, residente nella provincia di Pisa, e una radiologa 40enne, residente nella provincia di Livorno. Altre persone, ancora da identificare, avrebbero partecipato ai festini sadomaso.

La chiavetta usb in lavanderia – La lunga inchiesta è partita dopo il ritrovamento da parte del personale di una lavanderia di Ponsacco, in provincia di Pisa, di una chiavetta usb, distrattamente dimenticata nella tasca di un camice da uno degli indagati.

Gli addetti della lavanderia hanno guardato il contenuto della chiavetta per risalire all'identità del proprietario e restituire la periferica, ma si sono trovati davanti a del materiale sconvolgente.

Foto choc - Foto e filmati molto dettagliati si soffermavano sulle parti intime di una donna che avevano ricevuto tagli e interventi di sutura.

In altri scatti si potevano riconoscere i volti di alcune persone impegnate in pratiche sadomaso con strumenti chirurgici e sanitari e in ambienti ospedalieri.

I carabinieri di Ponsacco, che hanno ricevuto la chiavetta e informato la Procura di Pisa, avevano inizialmente ipotizzato il reato di lesioni personali, pensando che la donna, o le donne, fosse stata costretta a subire quelle pratiche.

Gli accertamenti - Le rivelazioni della radiologa che si è trovata al centro della vicenda e alcune perquisizioni a casa degli indagati e delle persone riconoscibili hanno permesso di gettare luce sulla storia.

Le perquisizioni hanno portato all'acquisizione di portatili, hard disk, chiavette con fotografie, video, oggetti sadomaso e strumenti utilizzati nelle sale operatorie per gli interventi di sutura come aghi, bisturi, siringhe.

Peculato - Gli accusati hanno detto ai carabinieri di non comprendere perché fossero finiti sotto inchiesta, dato che quel materiale era stato raccolto nei loro momenti di intimità, senza la partecipazione di altre persone.

L'accusa di peculato è motivata dal fatto che i medici hanno utilizzato per i loro atti sessuali strumentazioni appartenenti all'ospedale di Pisa e ad alcuni studi medici privati, di cui loro avevano disponibilità in quanto dipendenti di queste strutture.

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