Sul telefono della donna trovati centinaia di messaggi tra i due: agli atti ben 175 pagine con le trascrizioni
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Nelle due ore e mezza di interrogatorio la 31enne di Prato accusata di atti sessuali con minore e violenza sessuale per induzione ha confermato la versione dei fatti già resa in procura due giorni dopo aver ricevuto l’avviso di garanzia. La donna ha garantito che i rapporti sessuali con il ragazzo a cui dava ripetizioni di inglese sono iniziati quando lui aveva già compiuto 14 anni. Dettaglio fondamentale perché le eviterebbe l'accusa di violenza sessuale su minore.
"Ero innamorata. Ho perso la testa, ma non l'ho toccato fino a quando non ha compiuto 14 anni". Sono le parole della donna, riportate da Il Resto del Carlino, pronunciate davanti al giudice Francesca Scarlatti e ai pm, Lorenzo Gestri e Lorenzo Boscagli. Dalla relazione tra i due, nel 2018 è nato anche un bambino, come confermato dall'esame del Dna.
Al vaglio degli inquirenti ci sono poi le centinaia di messaggi tra la 31enne e il ragazzino, oggi 15enne. Agli atti ci sono infatti ben 175 pagine di trascrizioni di chat, tra cui un passaggio in cui la donna sosteneva di volersi uccidere se lui non fosse andato a casa sua. Secondo l'accusa, si tratterebbe di un vero e proprio ricatto usato per tenere legato a sé il giovane, timoroso del fatto che la donna potesse davvero suicidarsi o rivelare a tutti che il figlio era suo e non del marito.
Per cercare di arrivare alla verità sull'età del ragazzo nel momento in cui sono iniziati i rapporti sessuali, in queste ore il procuratore della Repubblica di Prato ha presentato al gip la richiesta di incidente probatorio per il giovane. Sotto inchiesta è finito anche il marito della donna, accusato di alterazione di stato per la falsa dichiarazione di paternità del bimbo.