Da un diverso esito dell'esame sarebbe potuto dipendere un eventuale aggravamento della posizione dell'uomo, indagato per alterazione di stato civile
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C'è la conferma anche del Dna che il marito della 31enne di Prato, arrestata per atti sessuali con minore e violenza sessuale, è il padre del primogenito, 11 anni, della coppia di coniugi. L'uomo è indagato per reato di alterazione di stato, con riferimento alla falsa dichiarazione di paternità per il bimbo, nato l'anno scorso, che la moglie ha avuto dal 15enne con cui aveva una relazione.
Da un diverso esito del nuovo Dna, secondo quanto emerso, sarebbe potuto dipendere un eventuale aggravamento della posizione dell'uomo, che tra l'altro i pm Lorenzo Gestri e Lorenzo Boscagli, impegnati nelle indagini con la squadra mobile pratese, avrebbero voluto ascoltare. Il marito della 31enne aveva però fatto sapere agli inquirenti che si sarebbe avvalso della facoltà di non rispondere alle loro domande e così l'interrogatorio non si è tenuto.
E' stato invece fissato per il 2 aprile l'interrogatorio di garanzia davanti al gip per la moglie, da mercoledì agli arresti domiciliari per il pericolo di inquinamento delle prove e di reiterazione del reato. Intanto l'avvocato Mattia Alfano, che insieme al collega Massimo Nistri difende la donna, ha presentato al tribunale del riesame la richiesta di revoca della misura.
Centinaia di messaggi - Intanto proseguono i riscontri degli investigatori della polizia sul materiale sequestrato a casa della coppia, in occasione della notifica dell'ordinanza di custodia cautelare. Provvedimento quest'ultimo dal quale emerge che la donna avrebbe assillato il 15enne con centinaia di messaggi Whatsapp per poterlo incontrare, dietro la promessa di non portare il loro piccolo figlio alla palestra che entrambi frequentavano. "Non portarlo qui, non mi creare altri problemi, mi hai rovinato la vita, ti scongiuro faccio tutto quello che vuoi", le avrebbe risposto terrorizzato il ragazzo come emerge sempre dalla misura del gip dalla quale risulta anche che la donna lo avrebbe indotto ad avere con lei rapporti dopo avergli prospettato che si voleva suicidare.
Quanto al marito, poi destinatario di un avviso di garanzia con l'accusa di alterazione di stato, sentito come persona informata sui fatti nei giorni scorsi, aveva dichiarato di non avere esatta contezza del fatto che il bambino avuto l'anno scorso dalla moglie non fosse suo e di aver saputo che il padre era il 15enne proprio dalla donna. Quest'ultima, secondo quanto scritto dal gip, non avrebbe fatto mistero anche in palestra, che il suo secondo figlio era frutto di una relazione extraconiugale.
La denuncia della madre del ragazzino - L'inchiesta era nata ai primi di marzo dopo la denuncia fatta dalla madre del ragazzino. L'esame del Dna eseguito l'11 marzo aveva poi confermato che il bambino avuto dalla donna pochi mesi fa non era del marito bensì del ragazzo. La nuova svolta poi con l'esecuzione della misura degli arresti e il coinvolgimento anche del coniuge.