Aperto un fascicolo sul custode della nave e sul consulente di Costa. Il comandante, intanto, ha ottenuto l'ok del tribunale di Grosseto: potrà risalire a bordo e prendere parte al nuovo sopralluogo
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Sul caso del naufragio della Costa Concordia, la Procura di Grosseto ha aperto un nuovo fascicolo di inchiesta a carico del custode giudiziale della Costa Concordia, Franco Porcellacchia, e del consulente di Costa, comandante Camillo Casella. Intanto il tribunale di Grosseto ha accolto la richiesta del comandante Francesco Schettino di poter partecipare al secondo sopralluogo sulla nave previsto per il 27 febbraio con la perizia al generatore di emergenza.
Si ipotizza il reato di frode processuale - A carico dei due indagati si ipotizzano i reati di violazione di sigilli, modifica dello stato dei luoghi e frode processuale. Al vaglio degli inquirenti la posizione di una terza persona che li avrebbe accompagnati a bordo del relitto. Secondo quanto risulta alla Procura di Grosseto, gli indagati sono saliti sulla Concordia il 22 gennaio, cioè il giorno precedente il primo sopralluogo. Così facendo gli indagati avrebbero violato un'area posta sotto sequestro senza autorizzazione dell'autorità giudiziaria.
Secondo Marco Bilisari, gip di Grosseto, Franco Porcellacchia e Camillo Casella hanno "posto in essere una condotta criminosa in vista e a cagione del sopralluogo peritale, per alterare i dati da accertare ovvero, comunque, per averne una anticipata conoscenza processuale". E' quanto si legge nel provvedimento.
"La tesi che la violazione dei sigilli sia stata una episodica svista o un superficiale errore, è inverosimile", scrive il giudice per le indagini preliminari.
Divieto di dimora al Giglio per il custode giudiziale - Il gip di Grosseto ha stabilito il divieto di dimora all'Isola del Giglio per il custode giudiziale della Costa Concordia, sotto sequestro, Franco Porcellacchia, e per il consulente tecnico di Costa Crociere, il comandante Camillo Casella, che assiste la Compagnia anche nel processo in corso a Grosseto sul naufragio del 13 gennaio 2012.
Casella ai periti: "Altre indagini in corso" - "Non penserere che la vostra sia l'unica indagine in corso". E' quanto avrebbe detto, durante un sopralluogo del relitto, il consulente tecnico di Costa, Camillo Casella, ai periti del processo in corso a Grosseto. Casella, hanno spiegato ai pm i due tecnici della Corte, disse loro di esser salito a bordo per vedere il generatore e testare gli interruttori del sistema elettrico, grazie alla conoscenza personale con Porcellacchia.
Nuovo sopralluogo dei periti - Dopo aver prelevato hard disk e computer dalla plancia di comando nel primo sopralluogo del 23 gennaio, il 27 i periti si dovranno occupare del generatore diesel di emergenza che già poco dopo l'urto della Concordia contro gli scogli del Giglio non funzionò più.
Accolta la richiesta di Schettino - La richiesta di risalire sulla Concordia era stata formalmente presentata dai difensori di Schettino alla cancelleria del processo, sottolineando che è un diritto dell'imputato quello di poter recarsi sui luoghi dei reati. Resta ora da stabilire se il comandante potrà svolgere il suo sopralluogo insieme ai periti del tribunale e ai consulenti delle parti o in un momento diverso.
Schettino al Giglio, si commuove davanti relitto - Schettino è arrivato martedì sera all'isola del Giglio. Durante la traversata da porto Santo Stefano al Giglio Schettino ha spesso telefonato e, secondo quanto appreso, si sarebbe commosso quando il traghetto è passato davanti al relitto della Concordia. All'arrivo in porto un'auto e' entrata nel garage del traghetto uscendone con il comandante a bordo e allontanandosi veloce.
Santino con Padre Pio - Una lettera contenente due santini di padre Pio e indirizzata agli avvocati di Francesco Schettino è stata trovata al bar del teatro Moderno di Grosseto. Dentro la busta una lunga lettera, scritta in stampatello, che arriva da Torino. "La verità verrà fuori: questa cannibalizzazione del comandante è sbagliata, ma alla fine tutto si sistemerà".